Peppino il lustrascarpe

Luigi Donato Ventura

A cura di: Martino Marazzi

Peppino il lustrascarpe

La novella che qui si presenta per la prima volta nella sua originale versione italiana viene considerata la prova letteraria d’autore cronologicamente più alta prodotta dall’interno dell’emigrazione di massa verso gli Stati Uniti. La storia narra il rapporto fra uno squattrinato giornalista italiano e un lustrascarpe «monello» suo connazionale, approdato dalla Basilicata a New York. Il testo, in italiano, francese e inglese, è la manifestazione di un’intelligenza consapevole di essere incamminata sulla strada non facile dell’incontro e del confronto fra varie lingue e culture.

Edizione a stampa

17,50

Pagine: 112

ISBN: 9788846488978

Edizione: 1a ristampa 2008, 1a edizione 2007

Codice editore: 291.62

Disponibilità: Discreta

Peppino il lustrascarpe, la novella che qui, in seguito a ricerche d'archivio, si presenta per la prima volta nella sua originale versione italiana, viene considerata come la prova letteraria d'autore cronologicamente più alta prodotta dall'interno dell'emigrazione di massa verso gli Stati Uniti. La sua semplice storia riflette pienamente questa circostanza, concentrandosi sul rapporto fra uno squattrinato giornalista italiano e un lustrascarpe "monello" suo connazionale, approdato da Viggiano (Basilicata) nella città bassa di New York assieme ai fratelli, fra i quali non manca un suonatore ambulante. La trama è esile, e punta verso un modesto e edificante colpo di scena finale; l'ideologia sottesa si ricava con facilità da alcune caratterizzazioni che tendono allo stereotipo, e che rendono evidente la contrastante dinamica di fascino e repulsione che incita e deprime l'emigrato, motivato alla riuscita ma anche deciso a difendere la propria dignità.
Non altrettanto semplice, invece, e anzi carica, almeno potenzialmente, di implicazioni è la natura linguistica del testo, il quale fu redatto pressoché contemporaneamente in italiano, francese e inglese. L'autore, Luigi Donato Ventura (1845-1912), fu una figura inquieta di intellettuale di provincia, in costante e ardimentosa ricerca di un ubi consistam e di un dialogo pieno con la società d'arrivo: il trilinguismo della sua novella può essere considerato non tanto come il frutto eccentrico e bizzarro di un'incapacità a inserirsi, quanto come la manifestazione sorprendente di un'intelligenza "prismatica", precocemente consapevole di essere incamminata, insieme al popolo dell'emigrazione, sulla strada non facile dell'incontro e del confronto fra varie lingue e culture.
Le tre versioni a fronte della novella sono introdotte da un saggio critico del curatore.

Martino Marazzi insegna Letteratura Italiana all'Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni in volume: Voices of Italian America (Fairleigh Dickinson University Press 2004), Misteri di Little Italy (FrancoAngeli 2001), Il romanzo risorgimentale di Giovanni Ruffini (La Nuova Italia 1999), Little America (Marcos y Marcos 1997). Ha curato, tra l'altro: Giovanni Ruffini, Lorenzo Benoni (De Ferrari 2006); Arturo Giovannitti, Parole e sangue (Cosmo Iannone 2005); Micael Fiaschetti, Gioco duro (Avagliano 2003); Efrem Bartoletti, Poesie (Comune di Costacciaro 2001).



Luigi Donato Ventura, Peppino il lustrascarpe
Martino Marazzi, La lente prismatica. Vita sfuggente di L.D. Ventura e propagginazione di un testo
Peppino, versioni a fronte in italiano, francese e inglese.

Collana: Critica letteraria e linguistica

Argomenti: Letteratura

Livello: Studi, ricerche

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