L'impresa pubblica è stata sottoposta a numerose analisi critiche, prevalentemente centrate sulle disfunzioni manageriali e sulla profondità degli squilibri finanziari inerenti alla sua gestione. Spesso, con tali analisi, si è cercato di ridimensionare teoricamente l'istituto economico dell'impresa pubblica, riproponendo tesi liberiste e rigettando le formule dell'economia del benessere o quelle keynesiane.

L'autore rivaluta, invece, le teorie che suggeriscono di accogliere l'impresa pubblica non come una negativa anomalia, sebbene come un fenomeno profondamente radicato nella crisi del sistema di mercato e, pertanto, come una forza produttiva da gestire, indirizzare e controllare con razionali strategie verso fini di politica economica e di piano. A tale conclusione egli perviene attraverso una attenta ricognizione del dibattito sullo Stato produttore e sullo Stato finanziatore, considerando diversi contributi, compresi quelli emersi al di fuori di sedi accademiche.

Il testo offre un approfondito e aggiornato esame delle istituzioni di economia delle imprese pubbliche (in particolare a partecipazione statale), condotto con un approccio in positivo alle funzioni che potrebbe assolvere lo Stato nell'economia mista.

La sistematicità della trattazione rende il testo particolarmente utile agli studiosi di economia industriale e di economia aziendale. L'attualità dei problemi considerati ne consiglia la lettura anche a politici, sindacalisti e dirigenti delle grandi imprese.

Roberto Cafferata, nato il 22 gennaio 1948. laureato nell'Università di Genova, è professore incaricato nell'Università abruzzese degli studi «G. D'Annunzio,,. dove svolge la sua attività presso l'istituto di Studi Aziendali della Facoltà di economia e commercio.

Autore di varie pubblicazioni di economia dell'impresa, è membro del comitato di redazione della rivista ,Economia e politica industriale., diretta da Sergio Vaccà.