Sudditi operosi e cittadini inerti.

Le società di antico regime hanno una straordinaria vitalità e capacità di adattarsi al mutamento e di sopravvivere a lungo malgrado la sfida dell'industrializzazione e. nella sfera del politico, della liberal-democrazia: questo il tema di fondo del volume. L'osservatorio è Sabadell, una cittadina catalana dell'hinterland di Barcellona, che, nel corso del secolo XIX. conosce una crescita. progressiva e pressoché costante dell'industria laniera, fino a diventare il principale centro spagnolo in tale settore produttivo.

Malgrado questo sviluppo, l'elemento saliente che emerge dalla storia della città nel corso della sua industrializzazione, è la divaricazione tra l'attivismo economico del suoi abitanti (e in particolare del ceto dei fabbricanti) e la loro passività e subordinazione politica che consente la perpetuazione di un sistema pseudoliberale di governo. Questo dato - l'essere cioè i sabadellensi nello stesso tempo "sudditi operosi e cittadini inerti" - si rivela però solo un aspetto di una più ramificata persistenza della vecchia società nei cuore della città industriale, risultato dell'azione congiunta di forze endogene del nucleo cittadino e dello Stato. L'istituzione statale infatti, non solo non esercita alcuno stimolo in senso modernizzatore, ma, intervenendo In forma vessatoria sull'intero nucleo sociale, lo mantiene fittiziamente solidale: si attenuano In tal modo competizione e contrasti all'interno del ceto dirigente e si ritarda Il manifestarsi della lotta di classe, così che la conflittualità degli strati subalterni e della stessa classe operala si manifesta a lungo con maggiore violenza contro le Imposizioni dello Stato (imposte di consumo, servizio di leva), che contro il padronato. Per altro verso anche nei soggetti sociali più dinamici, i fabbricanti, si riscontra il permanere di mentalità e atteggiamenti <

Dallo studio di un caso si perviene così alla proposta di molti interrogativi sulla validità di una consolidata chiave interpretativa della storia contemporanea, pensata soprattutto in termini di contrapposizione, anziché di compenetrazione, di diversi modelli sociali.