William Lescaze

Gaia Caramellino

William Lescaze

Un architetto europeo nel New Deal

Il ruolo di William Lescaze nella definizione dei “lineamenti” del social housing newyorkese e nel percorso che segna l’incontro tra la modernità europea e una scena americana profondamente legata all’eredità locale. Incrociando fonti archivistiche inedite, il testo mette in luce alcune problematiche legate a un aspetto dell’architettura oggi di estrema attualità.

Edizione a stampa

33,50

Pagine: 256

ISBN: 9788846498939

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 1579.1.5

Disponibilità: Discreta

L'analisi del milieu newyorchese tra la crisi del '29 e l'immediato dopo-guerra restituisce uno scenario professionale inatteso, dove i confini tra diversi rami della cultura tenica e orizzonti professionali e istituzionali spesso si sovrappongono e le vicende dell'architettura paiono contrassegnate dalla tensione tra architetti e tecnici, aprendo ai temi dell'autonomia disciplinare, della responsabilità e del ruolo sociale del progettista nel New Deal rooseveltiano.
Muovendo da una figura atipica "a cavallo di due continenti", che si sot-trae ai canoni International Style cui alcune letture l'hanno relegato, il libro si concentra sul ruolo che l'architetto svizzero William Lescaze (1989-1969) svolge nella definizione dei "lineamenti" del social housing newyorchese e nel percorso che segna l'incontro tra la modernità europea e una scena americana ancora profondamente legata all'eredità locale. Dalla critica condizione iniziale di emigré fino al coinvolgimento all'interno di processi decisionali e apparati burocratici, la vicenda professionale coincide con la graduale accettazione di forme e modelli europei, che entrano progressivamente a far parte del linguaggio istituzionale adottato a New York per l'abitazione sociale fino al secondo dopoguerra. Incrociando fonti archivistiche inedite provenienti da due campi disciplinari, housing e architettura, da sempre separati nella storiografia americana, il libro mette in luce alcune problematiche legate a un aspetto dell'architettura oggi di estrema attualità.

Gaia Caramellino è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Progettazione Architettonica del Politecnico di Torino, dove nel 2007 ha conseguito il Dottorato in Storia dell'Architettura e dell'Urbanistica. È autrice di diversi saggi sulla circolazione di modelli architettonici e urbanistici tra l'Europa e le "Americhe" nel corso del Novecento e le sue ricerche sono state presentate in Europa, Canada e Stati Uniti, nell'ambito di eventi internazionali, quali il convegno "The Americanization of Postwar Architecture" a Toronto o il "Buell Dissertation Colloquium" presso la Columbia University. Cura le pagine dedicate ai libri per Il Giornale dell'Architettura.



Jean-Louis Cohen, Prefazione
Introduzione. Lescaze e l'housing: una rivisitazione
La lezione europea tra Zurigo e New York
(Un'eredità rivendicata: gli anni della formazione svizzera; Il dialogo transatlantico con il Vecchio Continente)
Housing is everybody's business (1930-1934)
MoMA, 1932: alle origini di un fraintendimento; Immaginari europei per il Lower Manhattan)
Europa vs America: un incontro possibile
(Il coinvolgimento con l'Housing Study Guild; L'innesto del moderno nell'Inghilterra suburbana)
La nuova scena istituzionale (1934-1939)
(Un professionista europeo nella NYCHA; Williamsburg Houses: l'intervento attivo del governo; Oltre lo spazio istituzionale)
Un laboratorio inatteso: gli anni della guerra
(La "frustrazione bellica" dell'architetto; Ripensare operativamente il dopoguerra)
L'epilogo. Riflessioni a una nuova scala
Indice dei nomi.

Contributi: Jean Louis Cohen

Collana: Storia dell'architettura e della città

Argomenti: Teorie e storia dell'architettura

Livello: Studi, ricerche - Saggi, scenari, interventi

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