Riproporre la lettura del Saggio sulla poesia popolare in Italia di Giuseppe Ferrari significa riconsiderare uno dei testi più significativi, oltre che sul piano storico-letterario, anche su quello socio-antropologico e politico-culturale, nel contesto italiano del XIX secolo. Ferrari continua ad essere un autore molto citato, la cui produzione, però, ancora oggi, risulta o misconosciuta o ignorata in taluni suoi segmenti cronologici e tematici. Spesso infatti viene ricordato come editore dell' Opera omnia di Vico, pubblicata a Milano negli anni 1835-37, nonché come autore di testi rilevanti come la Filosofia della rivoluzione e la Filosofia repubblicana apparsi a Londra nel 1851. Più raramente viene ricordato per altre "opere minori": il Saggio sulla poesia popolare in Italia uscì in un primo momento sulla "Revue des deux mondes" (negli anni 1839-1840) ed, in seguito, in versione italiana ampliata, fu pubblicato a Capolago nel 1852, con l'obiettivo di recuperare tutte le componenti "locali", che contribuiscono alla formazione della cultura nazionale, nella sua varietà e complessità. Questo saggio si inscrive nel dibattito sul "valore" della poesia popolare, distinta dalla poesia dialettale, come vettore delle istanze proprie di determinati ceti sociali. Tematica che acquisisce nuove valenze, se inserita nella problematica della moderna metodologia etnostorica, che costituisce una più ampia prospettiva per gli studi che hanno come capitale l'oralità.

Elisabetta Di Giovanni , dottore di ricerca, oltre a vari articoli di argomento socio-antropologico, ha pubblicato: Nuove complementarità tra uomo e ambiente (FrancoAngeli, 2000), Il Museo della Cartapesta di Ucria. Le Maschere di Gianpistone (Aisthesis, 2002). Attualmente cultrice della materia nel settore demoetnoantropologico, svolge attività di ricerca presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Palermo.