Cioran avverte che c'è un modo particolare per riuscire a capirci: "una volta perduti la sicurezza teorica e l'orgoglio dell'intelligibile, si può cercare di capire tutto, di capire tutto per se stessi ".
Anche per capire la propria identità questa avvertenza può tornare utile, soprattutto se la rapportiamo ai segni - non sempre chiaramente intelligibili - con cui la disegniamo mentre la vita ci disegna.
Questa scrittura sui segni con cui la vita ombreggia la nostra fisionomia, stagliando dal fondo del tempo e dell'esperienza la nostra immagine, racconta un possibile rapporto fra identità e forma. Un rapporto, però, desueto, colto nell'episodicità della realtà, nella frammentarietà dei fatti della vita, come a descrivere una identità in continua costruzione e decostruzione.
Fuori dalle definizioni e dalle teorizzazioni l'identità è esistenza, ricerca di senso-forma di vita. E', soprattutto, continua reinvenzione di sé e dei suoi significati.
Quest'opera mette in mostra il molteplice da cui prende forma l'identità, rischiandone le più tradizionali e consolidate concezioni.
Il gioco, l'ironia, la metafora, taluni spunti di esperienze personali sono gli elementi base del testo che tenta una forma diversa nell'approccio all'identità delle forme.
Loredano Matteo Lorenzetti insegna psicologia della personalità all'Università degli Studi di Urbino.