RISULTATI RICERCA

La ricerca ha estratto dal catalogo 104759 titoli

L’articolo affronta il tema dell'inserimento lavorativo delle persone detenute, focalizzandosi su un progetto di ricerca-azione realizzato nel carcere di Bollate nel 2022 al fine di favorire il reinserimento tramite lavoro esterno al carcere. Sono stati somministrati questionari strutturati e condotte interviste semi-strutturate ai detenuti partecipanti, accompagnate da osservazione partecipante durante le fasi del progetto. I principali risultati evidenziano un impatto positivo sulla reintegrazione sociale e lavorativa dei partecipanti, con 23 partecipanti su 30 che hanno ottenuto un contratto di lavoro: tale risultato è spiegabile principalmente (come emerge dalle interviste qui analizzate) con le caratteristiche specifiche del percorso di accompagnamento, orientamento e formazione realizzato. Vengono segnalate in conclusione le criticità riguardanti la selezione dei partecipanti e la gestione dei processi, che necessitano di miglioramenti in vista dei futuri cicli di progetto. Long abstract

Luca Muglia, Aurora Maria Di Leverano

Il reinserimento sociale delle persone detenute: neuroscienze, epigenetica e welfare

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2024

Il contributo si interroga circa la possibilità di utilizzare l’epigenetica e le neuroscienze ai fini dell’elaborazione di politiche criminali e sociali volte al reinserimento delle persone detenute. Dopo aver analizzato in breve le questioni etiche e giuridiche sul tema della rieducazione e risocializzazione del detenuto, si propone un approccio multidisciplinare e comparatistico del tema. Il fine è quello di valutare la compatibilità con il nostro ordinamento di metodologie di intervento incentrate sulle neuroscienze cognitive e sociali in grado di favorire forme di sviluppo sociale. Long abstract

Sena Santini

L’uso delle ICT e dell’IA nel sistema penitenziario: rischi e opportunità

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2024

Le ICT e i sistemi di IA permeano ormai ogni aspetto della realtà, con un impatto anche sulla giustizia penale e sul sistema penitenziario. La Carta etica europea del 2018 segnala i rischi di tali tecnologie per i diritti fondamentali, tra cui il principio rieducativo della pena. Le ICT offrono, però, anche opportunità per il monitoraggio e il trattamento tempestivo delle condizioni dei detenuti, specialmente nei casi più critici, come emerge in istituti penitenziari di altri ordinamenti. Questo contributo intende esplorare le possibili opportunità nonché rischi e potenziali vulnus a principi costituzionali dell’IA impiegata nella giustizia predittiva e nelle carceri. Si intende, inoltre, delineare un quadro sull’attuale utilizzo di ICT, in particolare quelle AI based, negli istituti penitenziari fornendo una panoramica internazionale del fenomeno, mettendo in luce soprattutto esempi virtuosi di tali applicazioni ai fini di un effettivo reinserimento sociale. Long abstract

Daniela Ronco, Valeria Verdolini

The struggle to find one’s place. A study on prisoner reentry process in Italy

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2024

This study examines the effects of incarceration on post-release marginalization in a northern Italian metropolitan area, focusing on the enduring stigma and social exclusion faced by formerly incarcerated individuals. While international research on prisoner reentry is extensive, the Italian context remains underexplored, partly due to limited critical analysis of pre-incarceration factors and challenges in accessing this population for qualitative research. The reentry process is conceptualized as a cyclical phenomenon with three stages: pre-release, release, and post-release. The latter phase proves particularly challenging, with recidivism rates of 50% to 70% within five years, perpetuating a costly cycle of reoffending and reincarceration. Incarceration disrupts relationships, employment, housing, and access to social services, exacerbating vulnerabilities among marginalized groups, including undocumented migrants, individuals with mental health or substance use disorders, and those in poverty. Using qualitative methods, the study draws on interviews with 15 formerly incarcerated individuals and focus groups with rehabilitation practitioners to explore the persistence of stigma and marginalization after release. It also investigates how metropolitan settings influence reintegration, highlighting the continued struggles in overcoming societal barriers and achieving successful reentry. Long abstract

Paola De Rosa, Nicola Ferrigni, Marica Spalletta

“Ragazzi fuori”. Il reinserimento sociale dei giovani detenuti, tra rappresentazione e realtà

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2024

Nell’ultimo decennio, l’incremento degli episodi di criminalità e devianza giovanile, le complesse ricadute sociali, psicologiche e relazionali derivanti dallo stato detentivo e i conseguenti processi di reinserimento sociale, sono diventati temi sempre più centrali nel dibattito pubblico, e questo anche in ragione dell’immaginario che serie tv cult come Mare fuori hanno contribuito a costruire. Attraverso strumenti di analisi qualitativa (media content analysis e interviste in profondità), lo studio indaga il rapporto tra le rappresentazioni on-screen offerte da Mare fuori e il vissuto quotidiano di alcuni testimoni privilegiati all’interno degli istituti penali minorili italiani, mettendo in luce come, al di là delle fisiologiche differenze tra finzione e realtà, il reinserimento sociale dei giovani detenuti rappresenti una sfida tanto impegnativa quanto affascinante per chi lavora all’interno di questi contesti. Long abstract

Il legislatore italiano è intervenuto a più riprese per ampliare le possibilità di accesso alle misure alternative alla detenzione e alle sanzioni di comunità al fine di contrastare il problema del sovraffollamento carcerario. Ciò che contraddistingue questa nuova fase del sistema italiano di “probation” non è solo un incremento in termini quantitativi dei beneficiari, ma anche un profondo cambiamento qualitativo. L’idea di questa indagine nasce, quindi dall’esigenza di esplorare i bisogni dei beneficiari della detenzione domiciliare, misura ibrida tra carcere e “probation”, per fornire riflessioni ed evidenze empiriche che possano contribuire alla conoscenza dei professionisti che operano in questo campo. Questa ricerca esplorativa si propone di analizzare la percezione dei detenuti domiciliari rispetto ad alcuni aspetti della misura attraverso una serie di interviste in profondità. Il contributo presenta i primi risultati di un’indagine condotta su di un campione di detenuti domiciliari seguiti dagli uffici Uepe della Campania (15 soggetti). Il campione comprende una certa eterogeneità relativamente a variabili sociodemografiche e variabili giuridiche (provenienza dalla libertà o dalla detenzione). Long abstract

Claudia Capannelli, Chiara Scivoletto

Il lavoro di pubblica utilità nelle università. Una best practice

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2024

Tramite una convenzione-quadro tra il Ministero della Giustizia e la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI), siglata nel 2016, gli atenei italiani possono divenire sedi di lavoro di pubblica utilità (LPU). L’articolo riporta i dati emersi da uno studio di caso condotto in un ateneo del nord Italia che, realizzando una best practice, ha dato attuazione alla convenzione suddetta. La ricerca, di tipo qualitativo, ha utilizzato lo strumento dell’intervista semi-strutturata con l’obiettivo di rilevare le opinioni e le aspettative dei lavoratori di pubblica utilità, quelle dei referenti accademici e quelle dei professionisti del servizio sociale di riferimento. Gli esiti della ricerca confermano l’esigenza di decostruire il ‘senso comune penale’ che grava sia sullo stereotipo del criminale sia sulla percezione dell’efficacia delle misure di probation facendo emergere viceversa il valore de-stigmatizzante e le potenzialità della messa alla prova in termini comunitari. Long abstract

A partire dalle criticità del sistema penitenziario, gli Autori sostengono l’importanza dell’implementazione di iniziative che, a partire dall’analisi del contesto, possano promuovere empowerment individuale e sociale nel contesto penitenziario. Il contributo descrive l’esperienza del progetto RI.PA.RA.RE. | Ricucire Parti Rammendare Relazioni, implementato da Associazione Carcere e Territorio di Brescia nella Casa Circondariale di Cremona. L’iniziativa, fondata sul binomio cultura riparativa e peer support, vuole generare occasioni di applicazione di approcci riparativi all’interno del carcere, considerando il carcere stesso come comunità penitenziaria, in un’ottica di relational e community justice anche nel contesto interno. Gli Autori evidenziano come l’intreccio tra approccio riparativo e peer support sia sfociato in progettualità ideate e proposte dai detenuti e implementate grazie alla sinergia con l’Istituzione e al contributo del volontariato penitenziario. Long abstract

La giustizia riparativa (GR), nonostante le origini abolizioniste e lo spirito critico del sistema della giustizia penale, conosce oggi forme di istituzionalizzazione in molti Paesi del mondo, che ne stabiliscono la convivenza con la penalità classica. Di conseguenza, programmi di GR vengono organizzati ad ogni livello della giustizia penale, inclusa la fase dell’esecuzione e dunque il carcere. Varie sono le voci che sostengono l’introduzione del paradigma riparativo nell’ambiente penitenziario, in vista dell’efficientamento, dell’umanizzazione ed eventualmente della trasformazione di quest’ultimo. Altrettanti sono però coloro che diffidano di tale operazione, paventando i numerosi limiti e rischi che la tensione tra le logiche riparative e carcerarie genera. Il presente contributo intende esplorare le varie posizioni che animano questo dibattito e gli studi teorici ed empirici che le sostengono, al fine di trarre indicazioni sul potenziale riabilitativo e trasformativo che la GR può realisticamente esercitare nel diritto penitenziario. Long abstract

The issue of the right to affectivity and sexuality is still a cause of concern for the prison administration, sparking a heated debate in society. The binary representation of sexual difference in prison has provoked reactions aimed at reaffirming the traditional categories of reference. What is grave is the violation of rights for detainees, especially transgender people, who do not fit into the male-female categories and do not reflect the heteronormativity on which the prison bases its organization. Trans prisoners in Italian prisons often face a double sentence: one dictated by the crimes committed and the other one by their gender identity. Institutional complexity, inadequate staff training, and widespread prejudices result in a context that ghettoizes and criminalizes trans individuals. Providing transsexual people with access to treatment pathways, institute activities, and an adequate health service that meets their specific needs is particularly challenging. In 2018, the Orlando Law for the Reform of the Penitentiary System led to the development of relevant good practices. This article provides a sociological contribution to the study of this phenomenon in Italy with an international perspective, analyzing the state of the art and illustrating a mapping of sections dedicated to transsexual people. Long abstract

Elena Sonnini

Dentro una sezione femminile “fantasma”

WELFARE E ERGONOMIA

Fascicolo: 2 / 2024

L’articolo mira a mettere in luce la condizione di trascuratezza e residualità di risorse e attività in cui versano le sezioni femminili in istituti a maggioranza maschile italiani. Attraverso una ricerca etnografica in una sezione femminile del Centro Italia sarà possibile immergersi nella quotidianità detentiva di questi luoghi, conferendo voce alle donne recluse e quindi, come affermato dal Groupe d’information sur les prisons (1971), trasferendo ad esse «il diritto di dire ciò che sono le (i) sole (i) a poter dire». Le domande di ricerca che hanno mosso l’analisi qui tracciata sono: cosa significa essere una minoranza reclusa in un istituto di pena? Che conseguenze materiali ne derivano? Si proverà dunque a estendere le riflessioni delineate a partire dal caso studio al fenomeno della carcerazione nelle sezioni femminili nel suo complesso, tenendo al centro la rieducazione come concetto analitico e critico cardine. Long abstract

Alessandra Manganelli , Luca Battisti

Urban Living Laboratories and hybrid-bottom-linked governance: lessons from food actions in Turin

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 141 / 2024

This paper connects the double urban trend of food governance and experimentalism by reflecting on the potentials and limits of Urban Living Labs in facilitating hybrid and, particularly, bottom-linked modes of urban food governance. Bottom-linked governance is examined in the FUSILLI Living Lab, aiming to foster governance transformations in the context of Turin.

Rossella Moscarelli, Federica Bianchi

Frammentazione amministrativa e pianificazione: il caso della valle del fiume Olona

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 141 / 2024

La pianificazione, territoriale e locale, si confronta con la complessa e urgente questione della frammentazione amministrativa anche in contesti in cui la continuità di un elemento naturale, come è un fiume, avrebbe bisogno di specifiche azioni di coordinamento. L’articolo analizza lo stato delle trasformazioni locali definite dai piani urbanistici dei comuni nella valle del fiume Olona al fine di comprendere la coerenza con le strategie sovralocali.

Francesca Cognetti, Giovanni Laino

Università e ricerca in contesti marginali. Contributi e radici nel campo dello sviluppo delle comunità, quale Terza Missione?

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 141 / 2024

Il saggio guarda alla Terza Missione in Italia osservando alcuni progetti in contesti marginali e i quadri normativi nel contesto nazionale e internazionale. La prospettiva del community planning e dello sviluppo di comunità supportano una riflessione sul ruolo dell’esperto e sugli impatti territoriali di queste esperienze. Le conclusioni riguardano le sfide della Terza Missione sia internamente all’Università, sia verso i molti interlocutori che ambisce a mobilitare.

Gioacchino Fazio, Valeria Scavone, Angela Tanania, Ferdinando Trapani

Turismo e paesaggio. Le prospettive del Masterplan del turismo culturale nel trapanese1

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 141 / 2024

Le politiche di turismo sono centrate spesso sugli approcci delle scienze socioeconomiche. Meno frequente è invece il ricorso ad approcci integrati di analisi del paesaggio. È in esame il caso del territorio occidentale della Sicilia. Il contributo riflette sulle potenzialità dell’approccio strategico integrato tra obiettivi di miglioramento delle reti organizzative di destinazione e sostenibilità territoriale in chiave relazionale.

Nicolò Fenu, Nicoletta Galisai

Attivazione giovanile nelle aree interne. L’esperienza del progetto Arco

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 141 / 2024

La migrazione giovanile dalle aree rurali è un tema centrale nel dibattito scientifico e delle politiche pubbliche, poiché molti giovani lasciano i propri paesi a causa del mismatch di opportunità. Lo studio analizza ARCO, progetto Erasmus+ per la riattivazione giovanile nelle aree interne con la metodologia del community manager. I partecipanti hanno acquisito competenze di sviluppo locale e partecipazione, evidenziando l’importanza di coinvolgere la comunità e i giovani nello sviluppo locale.

Eliana Fischer

Per una nuova epistemologia di mitigazione multi-rischio del patrimonio culturale

ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI

Fascicolo: 141 / 2024

Il contributo sviluppa una metodologia incentrata sulla definizione del patrimonio culturale esposto a rischi, spostando l’attenzione dall’analisi per singoli fattori di pericolo e singole emergenze architettoniche, all’indagine conoscitiva di porzioni o contesti territoriali, entro cui si sviluppa la trama relazionale dei beni patrimoniali, come nelle intenzioni originarie di Giovanni Urbani, al tempo della redazione del Piano pilota per la conservazione dei beni culturali in Umbria, nel 1976.

Le scienze di territorio e paesaggio hanno beneficiato degli studi sui sistemi complessi, facendo riferimento a vari settori prima di sviluppare un filone proprio. Rimangono però alcuni contributi che hanno avuto minore impatto, come il lavoro del matematico René Thom, qui utilizzato per collegare il concetto di estetica ai valori paesaggistici; il tutto alla ricerca di una lettura degli equilibri dinamici che caratterizzano le relazioni durature fra società insediata e cicli ambientali.