Il saggio attraversa la letteratura italiana dalla seconda metà dell'Ottocento ad oggi ispirandosi ai metodi della psicologia analitica junghiana (che proprio sul problema del simbolo si è drammaticamente divisa da quella freudiana).

Il percorso è segnato dai simboli che prendono vita dal mito personale dell'autore e che affondano le loro radici nella cultura di un'intera epoca storica.

Imprimendovi nuova energia vitale, il simbolo ne permette la trasformazione e apre una prospettiva verso il futuro.

Sulla via dei simboli si incontrano i "fanciulli adulti" e gli "uomini dalle ali di farfalla" di Iginio Ugo Tarchetti, i "vipistrelli" e le allodole di Federigo Tozzi, le lucciole e gli alberi di Italo Calvino, il "dolce schiavo" dai "miti denti cariati dall'oro" di Andrea Zanzotto, il "signore d'oro" di Vivian Lamarque.