L'impiego per scopi economici della risorsa idrica modifica spesso in modo significativo il territorio, stabilendo nuove ripartizioni spaziali e poli di attrazione; l'indirizzo degli interventi è determinato dall'azione dello Stato che in questo settore ha una responsabilità fondamentale. «Acque e Stato» analizza il rapporto fra amministrazione pubblica, gruppi di operatori privati e trasformazioni ambientali in Italia dai primi anni '30 alla metà degli anni '50, arco di tempo nel corso del quale l'attività risulta più intensa. Al termine di quel periodo il regime delle acque fluenti del paese si presenta plasmato dalla azione umana a seguito delle molte opere realizzate specie nel campo energetico e irriguo. Attorno al limitato patrimonio idrico si muovono agricoltori ed industriali, politici ed utenti animati da bisogni, progetti, finalità non di rado contrastanti ed inconciliabili: lo spazio diviene teatro di una conflittualità che lascia segni e tracce che si trasmettono nel tempo.

T. lsenburg insegna geografia politica all'Università di Bologna; ha pubblicato «investimenti di capitale e organizzazione di classe nelle bonifiche ferraresi (1872-1902)» (Firenze, 1971) e diversi articoli su problemi della popolazione italiana. Collabora alla rivista «Società e storia».