Competere e radicarsi in Cina

Sta emergendo in modo evidente come le imprese cinesi siano in grado di conseguire una leadership sia sul mercato interno che nei mercati internazionali, e vi sono crescenti segnali di un preciso orientamento verso livelli di avanguardia nella capacità di produrre qualità e innovazione.

Le imprese italiane devono allora superare la concezione che vede la Cina solo come promettente mercato di sbocco sul quale affermare un vantaggio tecnologico e qualitativo, e devono individuare dei percorsi svincolati dagli schemi del passato e più legati alle dinamiche di cambiamento che stanno modificando equilibri e ruoli nell’intero scenario dell’economia globalizzata.

L’unico percorso possibile è quello dell’integrazione con il sistema economico e distributivo cinese basata sulla capacità di coordinamento dei processi aziendali e interaziendali, rispetto ai quali presidiare le aree strategiche. Per giocare un ruolo di insider le imprese devono muoversi lungo quattro direttrici:

- i fattori culturali e sociali che influenzano i rapporti economici;

- le forme di radicamento produttivo e commerciale;

- il sistema distributivo con le sue specificità strutturali e relazionali;

- le condizioni giuridiche e normative entro cui operare.

Questi aspetti rappresentano i fronti lungo cui un’impresa deve muoversi per costruire competenze, esperienze e relazioni tali da consentire una presenza che non può certamente essere nè occasionale nè “subita”, ma che deve rientrare a pieno titolo nelle scelte strategiche di lungo periodo.

Fabio Musso è professore associato presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, dove insegna Economia e gestione delle imprese internazionali e Marketing internazionale. È autore di numerosi saggi, monografie e articoli su riviste nazionali e internazionali in tema di internazionalizzazione delle imprese, distribuzione commerciale, canali di marketing, distretti industriali, logistica.

Alessandro Pagano è ricercatore presso la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, dove insegna Economia e gestione delle imprese. Ha svolto vari studi sui processi di internazionalizzazione delle imprese nelle aree emergenti pubblicati su volumi e riviste nazionali e internazionali.

Francesco Bartolucci è dottore commercialista, revisore contabile, iscritto all’Ordine di Pesaro-Urbino ed è partner dello studio Pragma in Fano (PU). Svolge da più di dieci anni attività di consulenza specialistica alle imprese, alle associazioni di categoria e alle Istituzioni pubbliche locali sui temi dell’internazionalizzazione.