Educazione finanziaria

Elisabetta Righini

Educazione finanziaria

Uno strumento per cittadini, risparmiatori e mercati

L’educazione finanziaria è uno dei temi di maggiore interesse nella riflessione sui mercati finanziari. Questo lavoro, condotto attraverso la metodologia della behavioural law and economics, cioè di quella disciplina che interpreta in ottica giuridica le risultanze della psicologia applicata alle scienze economiche, vuole rappresentare un contributo per diffondere una maggiore e più approfondita conoscenza di questa complessa tematica nelle sue molteplici sfaccettature e articolazioni.

Edizione a stampa

42,00

Pagine: 514

ISBN: 9788891789860

Edizione: 1a edizione 2019

Codice editore: 385.5

Disponibilità: Discreta

Pagine: 514

ISBN: 9788835101321

Edizione:1a edizione 2019

Codice editore: 385.5

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Informazioni sugli e-book

L'educazione finanziaria è uno dei temi di maggiore interesse nella riflessione sui mercati finanziari. Diversi fattori hanno portato all'emergere di questa tematica, fra cui la crisi finanziaria, che ha creato un clima di sfiducia nei confronti della finanza e delle sue istituzioni, alimentato anche dalla scarsa conoscenza dei concetti economici della maggior parte della popolazione.
Questo processo di revisione è avvenuto con varie modalità, ma un ruolo peculiare deve essere riconosciuto all'educazione finanziaria, da intendersi non come procedimento meramente informativo, ma quale strumento educativo nel senso più completo. L'educazione finanziaria consente di rafforzare le capacità decisionali delle persone, incentivandone la libertà e l'autonomia, e può costituire un'occasione di crescita del potere degli utenti di servizi finanziari, senza tradursi in una forma di "autoresponsabilizzazione", ma operando di concerto con le altre forme di disciplina e di vigilanza sui mercati.
L'apporto più rilevante, però, di un approccio basato sull'educazione finanziaria consiste nel proporre un nuovo modello di sistema finanziario, incentrato sulle persone, sui loro bisogni, esigenze e condizioni di vita, mettendo al centro dei fenomeni economici gli individui e le famiglie. L'educazione finanziaria può rappresentare così un importante fattore di "umanizzazione". Un rilevante stimolo perviene dal contributo offerto dalla psicologia comportamentale.
Nasce così un nuovo modello, definibile di "economia spirituale", che contempla molteplici aspetti. Essi caratterizzano anche l'educazione finanziaria, e fanno riferimento all'essere umano in tutte le sue componenti, andando oltre la considerazione di un interesse puramente egoistico, per riconoscere che l'azione umana è motivata, anche in campo economico, da esigenze complesse che comprendono sentimenti, passioni, emozioni, spinte altruistiche e afflati spirituali. Da questo punto di vista l'educazione finanziaria potrà costituire un elemento importante anche per un'effettiva democratizzazione del sistema economico. E' in questo senso che l'educazione finanziaria deve essere intesa non solo come semplice informazione tecnica, ma come vera e propria "educazione alla cittadinanza economica".
Questo lavoro, condotto attraverso la metodologia della behavioural law and economics, cioè di quella disciplina che interpreta in ottica giuridica le risultanze della psicologia applicata alle scienze economiche, vuole rappresentare un contributo per diffondere una maggiore e più approfondita conoscenza di questa complessa tematica nelle sue molteplici sfaccettature e articolazioni.

Elisabetta Righini
è professore associato presso l'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, dove insegna Diritto commerciale e Diritto del commercio e dei mercati finanziari nelle Scuole di Giurisprudenza e di Economia. Laureata in Giurisprudenza, Psicologia clinica e Scienze religiose, è autrice di numerose pubblicazioni giuridiche in materia di diritto commerciale, di diritto dei mercati finanziari e di behavioural law and economics, fra cui, per i tipi di FrancoAngeli, Behavioural law and economics. Problemi di policy, assetti normativi e di vigilanza.

Felicia Bongiovanni, Presentazione
Introduzione. La nozione di educazione finanziaria e il suo ruolo nella regolamentazione del mercato
(Premessa; Che cos'è l'educazione finanziaria?; Esperienze di misurazione dei livelli di educazione finanziaria in Italia e all'estero)
Parte I. Disciplina dei mercati, trasparenza dell'informazione, deficit cognitivi ed educazione finanziaria
Dalla trasparenza dell'informazione all'educazione finanziaria
(La filosofia della trasparenza come principio fondamentale della disciplina del mercato mobiliare; La filosofia della trasparenza e la tutela dei risparmiatori; La filosofia della trasparenza e gli altri strumenti di tutela dell'efficienza dei mercati finanziari; Trasparenza dell'informazione e obblighi documentali; Le critiche all'efficacia della trasparenza documentale; Nuovi approcci normativi alla filosofia della trasparenza; Trasparenza dell'informazione, forma e contenuto della comunicazione ai risparmiatori; La "trasparenza semplificata"; Informazione documentale e "obblighi di consulenza" nei confronti della clientela; I limiti di efficacia dell'approccio "consulenziale"; La finanza comportamentale e la "trasparenza cognitiva"; L'importanza di un nuovo approccio "multidimensionale")
I limiti della trasparenza come fonte informativa: le risultanze della finanza comportamentale
(Il concetto di razionalità limitata (bounded rationality); Euristiche e bias negli studi di Kahnemann e Tversky; Le principali tipologie di euristiche e bias; La teoria del processo decisionale "a due vie"; L'"inquadramento" (framing) e la "teoria della prospettiva" (prospect theory); Altri bias determinati dal collegamento ad un punto di riferimento; Fondamenti neurologici e neuropsicologici; Scelte economiche e psicologia della personalità)
L'educazione finanziaria come strumento di correzione delle disfunzioni cognitive e comportamentali nelle decisioni finanziarie
(L'educazione finanziaria e il miglioramento della qualità dei processi decisionali; Correzione dei bias, incentivi e sanzioni; Il nudging (spinta gentile); Correzione dei bias e pensiero critico; I presupposti della corretta presa di decisione; Il programma di correzione dei bias di Fischoff; Le tecniche cognitive di correzione dei bias: "pensare al contrario" (think the opposite); L'utilizzo di strategie decisionali di livello superiore; L'utilizzo di modelli e di algoritmi; Considerazioni conclusive)
Parte II. Le ragioni dell'educazione finanziaria
L'educazione finanziaria come strumento di democrazia economica e di empowerment dei cittadini
(Il fenomeno della "privatizzazione del rischio"; L'educazione alla valutazione del rischio come fondamento della "cittadinanza attiva"; L'educazione finanziaria come strumento di democrazia economica; L'empowerment dei consumatori e dei risparmiatori; Il ruolo dei risparmiatori per l'efficienza dei mercati finanziari e il principio di "intervento sul prodotto"; "Intervento sul prodotto" e "governo del prodotto" nell'ambito della direttiva Mifid 2; I limiti della tutela offerta da "governo del prodotto" e "intervento sul prodotto")
L'educazione finanziaria come strumento di efficienza per i mercati
(L'empowerment del consumatore e la prevenzione dei fallimenti del mercato; Azioni di contrasto dei fallimenti del mercato ed educazione finanziaria)
Educazione finanziaria, innovazione e informatizzazione dell'approccio con la clientela
(Le sfide dell'innovazione finanziaria e dell'informatizzazione; Le caratteristiche del fenomeno dell'innovazione finanziaria; Innovazione finanziaria e sfide regolamentari; L'innovazione e il ruolo dell'educazione finanziaria; Il ruolo della consulenza nei processi di innovazione finanziaria; Il rapporto fra consulenza ed educazione nell'approccio all'innovazione finanziaria; La "roboconsulenza" e l'informazione dei rapporti con la clientela)
L'educazione finanziaria quale leva competitiva per gli intermediari finanziari
(Gli effetti positivi dell'educazione finanziaria per intermediari e mercati)
Educazione finanziaria e responsabilità sociale d'impresa degli intermediari finanziari
(L'educazione finanziaria come espressione della responsabilità sociale d'impresa)
L'educazione finanziaria dei soggetti esclusi dall'accesso ai servizi finanziari
(Il ruolo dell'educazione finanziaria per il contrasto della marginalità e dell'esclusione sociale)
Educazione finanziaria, risparmio bancario, credito e crisi da sovraindebitamento
(Educazione finanziaria e tutela del risparmio bancario alla luce della nuova disciplina delle risoluzioni bancarie; L'educazione finanziaria nella prevenzione del sovraindebitamento del consumatore; La disciplina della crisi da sovraindebitamento del consumatore; Il giudizio di meritevolezza nella crisi da sovraindebitamento; Il "credito responsabile" (responsible borrowing e responsible lending); Educazione finanziaria, sovraindebitamento e riforma delle procedure concorsuali)
Educazione finanziaria e tutela previdenziale e assicurativa
(La crisi del sistema previdenziale pubblico e il nuovo assetto della tutela previdenziale privata; Il paradosso italiano della scarsa adesione alle forme previdenziali private; La peculiarità del risparmio previdenziale; La "teoria del ciclo di vita" (Life Cicle/Permanent Income Hypotesis) di Modigliani e Friedman; L'educazione finanziaria in ambito previdenziale; Vecchi e nuovi rischi nella "società della paura"; L'educazione finanziaria in ambito assicurativo; Bias e anomalie nelle domande di servizi assicurativi; L'educazione finanziaria e l'equilibrio del mercato assicurativo)
Aspetti e visioni critiche del fenomeno dell'educazione finanziaria
(Inefficacia e costi dell'educazione finanziaria; Educazione finanziaria e libertà individuale dei destinatari; L'alternativa paternalistica all'educazione finanziaria; Le sinergie fra l'educazione finanziaria e le altre forme di tutela dei risparmiatori; Critiche all'impostazione ideologica dell'educazione finanziaria; Il concetto di "resilienza" in ambito finanziario; Educazione finanziaria, neoliberismo e visioni critiche del sistema socio-economico; Educazione finanziaria e finalità della regolamentazione dei mercati; Educazione finanziaria e responsabilizzazione dei risparmiatori; L'educazione finanziaria come necessario complemento dell'apparato regolatore)
Parte III. Verso una disciplina dell'educazione finanziaria
Sezione I. Esperienze e proposte normative e regolamentari degli ultimi anni
Considerazioni introduttive
Esperienze, progetti, proposte e iniziative regolamentari e normative
(L'educazione finanziaria nelle politiche dell'Unione Europea; Indicazioni e iniziative a livello internazionale; L'esperienza italiana in tema di educazione finanziaria; Proposte e disegni di legge in tema di educazione finanziaria; Proposte di legge in tema di educazione finanziaria della XVII legislatura (proposta n. 3666 del 2016); Proposte relative all'educazione finanziaria dei giovani (proposta n. 3127 del 2015); Proposte in tema di "cittadinanza economica" (n. 3524 del 2016); Il disegno di legge n. 1196 del 2013; Disegni di legge della XVI legislatura (n. 1288 del 2008); Il disegno di legge n. 1288 del 2009; I disegni di legge n. 1477, 1796, 1593; Il disegno di legge n. 3389 del 2012)
Sezione II. La disciplina vigente dell'educazione finanziaria
La disciplina dell'educazione finanziaria nell'ordinamento italiano
(L'art. 24 bis del d.l. n. 237 del 2016 e l'istituzione del Comitato per l'educazione finanziaria; La norma tecnica UNI "Educazione finanziaria del cittadino")
Finalità e obiettivi delle politiche di educazione finanziaria nell'attuale quadro normativo
(Educazione finanziaria, autotutela ed eterotutela dei risparmiatori; Strategie e orientamenti per la correzione e prevenzione delle inefficienze del mercato; L'educazione finanziaria come strategia complementare ai vari strumenti di vigilanza sui mercati; L'educazione finanziaria nelle considerazioni di Consob e Banca d'Italia; L'approccio del Sevif (Sistema Europeo di Vigilanza Finanziaria) all'educazione finanziaria; Educazione finanziaria e diritto all'educazione del consumatore nella disciplina europea; Il diritto all'educazione del consumatore nell'ordinamento italiano; La nozione di educazione del consumatore nel Codice del Consumo: significato e contenuto)
Parte IV. Linee di attuazione per una politica di educazione finanziaria
Contenuti e modalità dei programmi di educazione finanziaria
(La definizione di "educazione del consumatore" nell'ordinamento italiano; La definizione di educazione finanziaria elaborata dall'OCSE; ... e quella di cui all'art. 24 bis, comma 2, del d.l. n. 237/2016; L'educazione finanziaria per il PISA 2012 e 2015 Financial Literacy Framework; Anomalie comportamentali, deficit cognitivi ed emotivi e attività di marketing delle imprese; Le sfide della progettazione di adeguati percorsi di educazione finanziaria; L'educazione finanziaria come "educazione emotiva"; L'educazione finanziaria come educazione comportamentale e il ruolo della Consob; Il carattere multidisciplinare e multisfaccettato di corrette iniziative di educazione finanziaria; Educazione finanziaria come stimolo per l'autoconsapevolezza; Forma e linguaggio dell'educazione finanziaria; Genericità o specificità del contenuto dei programmi educativi; Considerazioni conclusive)
I soggetti dell'educazione finanziaria: i destinatari
(Frammentazione e pluralità dei destinatari dell'educazione finanziaria; Individuazione e possibili classificazioni dei destinatari; La differenziazione dei percorsi e degli strumenti formativi; Osservazioni conclusive)
Gli attori dell'educazione finanziaria
(Il ruolo degli intermediari nelle iniziative di educazione finanziaria; Funzioni e ruoli nella realizzazione di programmi di educazione finanziaria; Il coordinamento delle varie iniziative; Il finanziamento delle iniziative e dei programmi di educazione finanziaria; Il ruolo della consulenza quale possibile strumento educativo; Educazione finanziaria e sistema dell'istruzione scolastica; Il ruolo delle autorità di vigilanza e delle associazioni consumeristiche per l'attuazione di iniziative di educazione finanziaria; La figura professionale dell'"educatore finanziario")
Conclusioni: la necessità di un approccio articolato e integrato
(Principi e linee guida nella programmazione dell'educazione finanziaria; La necessità di un centro di coordinamento nazionale; L'individuazione del modello didattico da adottare; Composizione del Comitato di coordinamento e omogeneità dell'offerta formativa; Le condizioni per un'efficace politica nazionale di educazione finanziaria; Le indicazioni della Consob; L'approccio di cui all'art. 24 bis d.l. n. 237/2016 e la Strategia e il Programma Nazionale del Comitato Edufin; Criticità e potenzialità dell'educazione finanziaria per nuovo assetto della società e del mercato)
Bibliografia.

Contributi: Felicia Bongiovanni

Collana: Banca, Finanza e Pmi

Argomenti: Economia degli intermediari finanziari

Livello: Studi, ricerche

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