Nuove categorie descrittive e interpretative introdotte dalla geografia urbana stimolano differenti modi di pensare lo spazio nella prospettiva di cancellare la periferia dai paesaggi urbani della modernità. Cogliere questi significati implica un diverso e più consapevole apprezzamento delle qualità differenziali dell'insediamento umano che coinvolge il confronto tra i saperi tradizionalmente ritenuti impliciti o marginali nell'approccio classico, "interno" all'urbanistica. Questa nuova dimensione della pianificazione urbana richiama infatti l'allestimento di traiettorie di attraversamento delle barriere disciplinari, di migrazioni concettuali, di "linguaggi comuni di concetti" collegati a nuovi modi di pensare lo spazio insediativo per "scrutare" la città.

La città in ombra è un'espressione che vorrebbe richiamare appunto una rinnovata strategia dello sguardo, in cui l'ombra, che si offre per molteplici "metafore di lavoro", viene assunta come guardiano e chiave dei segreti della città, in un tempo in cui questa si ritrae di fronte alle luci accecanti di uno sguardo inappropriato, negandosi all'osservazione distratta dei riflettori pervasivi e assordanti della comunicazione visiva che producono cecità e impediscono di vederla. L'ombra si allunga invece lenta e rivela ciò che ognuno cerca perché ingenera lo sforzo che dilata la conoscenza, evoca la quiete e la solitudine che consente estenuanti studi e approfondimenti, il movimento perpetuo, lo stato di insonnia febbrile che è connaturato al progetto, dove lo sguardo e l'ascolto esprimono la strategia stessa del processo interpretativo che mira a cogliere gli elementi direttori della "riproducibilità" urbana.

Chiamando studiosi di diversi saperi a confrontarsi su questo inedito mondo interpretativo della città, il volume tenta di aprire con prudenza alcune "finestre epistemiche" sul tema della cooperazione interdisciplinare nella pianificazione urbana, prendendo spunto da alcune "nuove" questioni pratiche dell'urbanistica che non sembrano trovare risposte soddisfacenti entro i campi tradizionali di appartenenza disciplinare, come la dimensione ambientale, la metamorfosi della città, la riscoperta del senso comune e lo spostamento dell'urbanistica sulla sfera dell'azione effettiva, dell'etica e della legittimazione sociale dell'attività del planner.

Giovanni Maciocco è professore ordinario di Pianificazione territoriale presso la Facoltà di ingegneria dell'Università di Cagliari. La sua ricerca è orientata sui campi della pianificazione territoriale e della progettazione urbana. Autore di numerosi saggi in riviste e raccolte nazionali e internazionali, ha pubblicato i volumi II territorio della città, Edizioni della Torre, Cagliari, 1985; I luoghi della città (con F. Clemente), Tema, Cagliari, 1990; Le dimensioni ambientali della pianificazione urbana, Angeli, Milano, 1991; La pianificazione ambientale del paesaggio, Angeli, Milano, 1991 ; La città, la mente, il piano, Angeli, Milano, 1994; Territorio, sito, architettura (con altri autori), Lybra, Milano, 1995.