"Le sei facce della globalizzazione non è soltanto un altro libro che guarda e pensa in grande ai problemi del mondo e alle loro possibili soluzioni, ma anche una guida indispensabile per capire come sia potuto accadere che tante persone voltassero le spalle ai vecchi e collaudati modi di pensare la politica e l'economia. È il libro che il mondo deve assolutamente leggere in questo momento, e che non deve mancare in qualsiasi scaffale dedicato alla globalizzazione" (Richard Baldwin, Graduate Institute, Ginevra).

"In un'epoca in cui la maggior parte di noi ha un'unica visione del mondo, finendo per selezionare esclusivamente contenuti che la sostengono, Roberts e Lamp ci pongono davanti a una sfida reale, illustrando in modo esauriente e convincente diverse visioni della globalizzazione e dei suoi effetti politici ed economici ... Come in un film di Kurosawa, la nostra visione degli eventi dipende dalla posizione. Questo libro ci costringe a cambiare posizione, a uscire dalla nostra zona di comfort, a spostare e ampliare il nostro sguardo sul mondo" (Branko Milanovic, autore di Capitalismo contro capitalismo. La sfida che deciderà il nostro futuro).

"Come nella proverbiale storiella dei cinque ciechi che cercano di capire com'è fatto un elefante, la globalizzazione si presenta in forme diverse ai suoi sostenitori e ai suoi critici. Le sei facce della globalizzazione è un libro straordinariamente utile, che ricompone i dibattiti sulla globalizzazione attorno a sei narrazioni e ci aiuta non soltanto a comprendere, nella loro luce migliore, le narrazioni altrui, ma anche a sbarazzarci delle nostre camicie di forza mentali" (Dani Rodrik, Harvard).

Miglior libro dell'anno secondo il Financial Times e secondo la rivista Fortune.
La globalizzazione ha tirato fuori dalla povertà milioni di persone. La globalizzazione è un'arma dei ricchi per sfruttare i poveri. La globalizzazione crea ponti al di là dei confini delle nazioni. La globalizzazione alimenta il populismo e la competizione tra grandi potenze che stanno facendo a pezzi il mondo.
Una guida che, superando gli infuocati dibattiti pubblici sulle virtù e i vizi della globalizzazione economica, rivela le linee di frattura che ci dividono e i punti di accordo che potrebbero unirci.

La liberalizzazione del commercio internazionale e le frontiere aperte sono temi che suscitano aspre contrapposizioni politiche, dando vita a un caleidoscopio di tesi contrastanti, improbabili alleanze e ostilità inattese. Ma qual è esattamente il motivo del contendere? E come affrontare questi argomenti in modo più proficuo? Anthea Roberts e Nicolas Lamp vanno al di là della confusione imperante, passando in rassegna, in questo testo fondamentale, gli interessi, le logiche e le ideologie che alimentano le insanabili divisioni alla base di tante dispute e decisioni politiche.
Gli autori ci guidano magistralmente in un itinerario che si snoda tra sei narrazioni alternative sui pro e sui contro della globalizzazione: dalla tesi un tempo dominante dei benefici per tutti (win-win) alla visione pessimista delle minacce che, come le pandemie e i cambiamenti climatici, gravano su tutti (lose-lose), fino alle varie narrazioni rivali di volta in volta concentrate su questi o quei vincitori e sconfitti della globalizzazione: dalla Cina alle fabbriche abbandonate della Rust Belt americana.
Anziché schierarsi con questa o quella narrazione, il libro fa emergere, di ognuna, il valore di fondo, le sofisticate argomentazioni e le prove più persuasive cui si richiama.
Sia i fautori che i critici della globalizzazione usciranno cambiati da questa lettura. Circoscrivendo i conflitti sui valori su cui non c'è accordo (crescita contro sostenibilità, efficienza contro stabilità sociale) e sottolineando invece le convergenze, Roberts e Lamp sviluppano un quadro olistico entro cui comprendere le attuali discussioni. Tutto ciò rappresenta anche, più in generale, un esempio concreto dell'utilità di affrontare in una prospettiva integrata problemi complessi come appunto è quello della globalizzazione economica.

Anthea Roberts è professoressa presso la School of Regulation and Global Governance (RegNet) della Australian National University (ANU) e ha ricevuto numerosi riconoscimenti pubblici per la sua monografia Is International Law International? (Oxford University Press, 2017). Nel 2019 è stata designata dalla League of Scholars "migliore studiosa al mondo di diritto internazionale".

Nicolas Lamp è professore associato presso la Facoltà di Legge della Queen's University (Ontario, Canada). In precedenza, ha lavorato alla WTO (l'Organizzazione mondiale del commercio) in qualità di esperto dei procedimenti di risoluzione delle controversie. Ha al proprio attivo numerose pubblicazioni sulla legislazione del commercio internazionale.