Mi vedevo riflessa nel suo specchio

Luisella Brusa

Mi vedevo riflessa nel suo specchio

Psicoanalisi del rapporto tra madre e figlia

Edizione a stampa

18,00

Pagine: 110

ISBN: 9788846460073

Edizione: 8a ristampa 2022, 1a edizione 2004

Codice editore: 1790.12

Disponibilità: Discreta

Quale posto occupa, nella costituzione di un soggetto femminile, la passione che divide e lega una donna con la madre? Perché le storie femminili sono regolarmente attraversate da questa esperienza?

La pratica della psicoanalisi con pazienti donne non può andare molto lontano se l'analista non ha chiara la logica di quel rapimento reciproco tra donna e madre che struttura una parte importante della sofferenza femminile.

Queste sono dunque le questioni che sostengono il percorso del libro.

La lente d'ingrandimento psicoanalitica è rivolta al connubio madre-donna, alla passione amorosa ed al risvolto d'odio che la abita. L'argomento è affrontato nella storia della psicoanalisi, attraverso i contributi di Sigmund Freud, Melanie Klein e Jacques Lacan.

Se Freud ha condotto la sua ricerca sulla femminilità sino al luogo del segreto di questa relazione - quando nel rapporto pre-edipico il tenero attaccamento si trasforma in odio - la novità introdotta dall'insegnamento di Jacques Lacan, su cui si concentra il volume, sposta la posizione femminile in una zona al di là dell'Edipo. La devastazione dei rapporti donna-madre, che non ha equivalenti nel rapporto uomo-padre, discende dalla collocazione femminile in questo "al di là" e dal godimento particolare che vi si incontra. Alcuni esempi tratti dalla pratica clinica dell'autrice analizzano le forme particolari che il godimento femminile assume in questo rapporto di rapimento e devastazione.

Devastazione e rapimento estatico si alternano nei rapporti femminili, non essendo altro che due declinazioni della impasse nel trattamento di un reale che caratterizza la femminilità. Il caso letterario di Lol V. Stein, personaggio creato da Marguerite Duras, incarna questo versante del rapporto madre-donna e testimonia dell'invenzione necessaria a ciascuna per annodare il reale del godimento e prodursi come essere al femminile.

Luisella Brusa vive e lavora a Milano. È psicoanalista membro dell' Associazione Mondiale di Psicoanalisi e della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi. È docente alla Scuola di specializzazione in psicoterapia ad orientamento lacaniano dell'Istituto Freudiano. Collabora con l'Università Cattolica di Milano e con l'Università di Bergamo. Tra le sue pubblicazioni: Trauma, abuso e perversione. Problemi teorico-clinici nel trattamento di pazienti anoressico-bulimiche (con F. Senin), Angeli, 2000; La clinica e la legge , in L. Colombo, D. Cosenza, A. Cozzi, A. Villa (a cura di), La cura della malattia mentale. II. Il trattamento , Bruno Mondadori, 2001; Sapere, vuoto di sapere e oggetto. Coordinate della posizione dell'analista nel gruppo , in D. Cosenza e A.M. Speranza, La posizione dell'analista , Angeli, 2003; Psicoanalisi del trauma , in D. Cosenza, M. Recalcati, A. Villa (a cura di), Introduzione alla psicoanalisi contemporanea , Bruno Mondadori, 2003.


Introduzione
Rapimento e devastazione nell'immaginario edipico femminile
(L'odio per la madre. L'Edipo femminile per S. Freud; L'invidia per la vita. L'Edipo per M. Klein; Come si costruisce una donna. L'Edipo per J. Lacan)
La devastazione nella trasmissione generazionale: la filiazione simbolica
Rapimento e devastazione del godimento femminile
(L'essere femminile dalla mancanza al supplemento; Clinica della devastazione; Lo sguardo: invidia e bellezza; Il rapimento di Lol V. Stein)
L'abbandono della devastazione
(Al di là dell'Edipo; Al di là del fallo; L'abbandono della devastazione)

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