Reputazione e rischio reputazionale in economia.

Jacopo Schettini Gherardini

Reputazione e rischio reputazionale in economia.

Un modello teorico

La “buona” reputazione, come fiducia circa il rispetto di dettami etico-morali, è priva di valore intrinseco per un’impresa, poiché risponde a esigenze di coerenza con impianti astratti formulati a prescindere dagli obiettivi. Questa misura metafisica è una delle “lenti d’osservazione” attraverso cui si genera la reputazione, insieme a quella “di scopo” e quella “estetico-emotiva”. Le tre misure possono convivere nel medesimo osservatore o essere utilizzate da più soggetti per esaminare il medesimo fenomeno, ma occorre riformulare la nozione economica di “rischio reputazionale”.

Edizione a stampa

21,00

Pagine: 156

ISBN: 9788856831764

Edizione: 1a edizione 2011

Codice editore: 365.811

Disponibilità: Discreta

Pagine: 156

ISBN: 9788856842463

Edizione:1a edizione 2011

Codice editore: 365.811

Possibilità di stampa: No

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Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Quando la reputazione diventa una manifestazione di fiducia essa rimpiazza la "conoscenza" e si sostituisce al calcolo della probabilità sovrapponendo inevitabilmente ambiti indagabili scientificamente con aree di derivazione metafisica, quindi classificabili tra le affermazioni etiche, ideologiche o di fede. La sommatoria di questi elementi genera delle ambiguità, le quali si riverberano sugli studi del fenomeno.
L'ipotesi teorica avanzata in questo libro si propone di separare gli uni dagli altri per mezzo di un modello che utilizza alcune note intuizioni classificatorie elaborate in ambito probabilistico dal matematico Bruno de Finetti. Il punto d'approdo raggiunto è che la "buona" reputazione, intesa nella sua modalità "classica", ovvero come fiducia circa il rispetto di dettami etico-morali, sia priva di valore intrinseco per un'impresa (o per un individuo). Essa, infatti, si fonda sul dogma attraverso il quale si asservisce la realtà. Risponde a delle esigenze di coerenza con impianti astratti formulati a prescindere dagli obbiettivi da raggiungere, e quindi, non comporterebbe sempre e comunque un elemento di pericolo.
Ma la misura metafisica è solo una delle tre "lenti d'osservazione" attraverso cui si genera la reputazione. Ad essa si aggiungono la misura "di scopo" e quella "estetico-emotiva", le quali, differentemente dalla prima, trovano radici nei fatti: quella "di scopo" è una fiducia che si poggia sull'osservazione "statistica" degli eventi passati, mentre la terza, si erige sull'esperienza e la soddisfazione estetica ed emotiva dell'osservatore. Sono tutte e tre delle "lenti d'osservazione" che possono convivere all'interno del medesimo osservatore o essere utilizzate da più soggetti per esaminare il medesimo fenomeno. Un'ipotesi di lavoro che impone di riformulare la nozione economica di "rischio reputazionale".

Jacopo Schettini Gherardini svolge la sua attività di ricerca presso l'Agenzia europea Standard Ethics Aei di Bruxelles dal 2001, all'interno della quale ha assunto vari incarichi, tra cui quello di Direttore esecutivo e Responsabile scientifico. In precedenza si è occupato di mercati finanziari, tra Londra e Milano, per alcuni importanti gruppi bancari.



Maurizio Fanni, Prefazione
Introduzione
La nozione di reputazione in letteratura e la sfida di Basilea
(La nozione di reputazione nella letteratura economica: tra qualità e moralità. Due visioni per un concetto; Cenni sulla definizione di rischio reputazionale: la deriva negativa della reputazione; Le radici storiche di Basilea 2; Il pensiero dei banchieri centrali e l'evoluzione del concetto; Una prima scarnificazione del concetto; La "buona" reputazione è priva di valore?; La reputazione e la conoscenza; Conclusioni)
La nozione di reputazione
(La reputazione, la conoscenza e la probabilità; La reputazione come una manifestazione di fiducia? Il pensiero definettiano; I cardini della nozione di reputazione: l'oggetto reputazionale - L'osservatore reputazionale. La relazione. L'output; La luce reputazionale e la raffigurazione della reputazione; L'output e le misure reputazionali; La natura di R0 in base alle diverse misure; La scelta della misura reputazionale; La definizione della nozione di reputazione; Conclusioni)
La nozione di rischio e pericolo reputazionale
(Le nozioni generali di pericolo, rischio e sicurezza; I pericoli e i rischi reputazionali; Le differenze; La mitigazione del rischio reputazionale; Il caso bancario italiano. Spunti per una possibile applicazione del modello; Conclusioni)
Le conclusioni
(Il principale confine della reputazione; Il modello; Il modello e la dottrina; I limiti)
Bibliografia.

Contributi: Maurizio Fanni

Collana: Economia - Ricerche

Argomenti: Economia e gestione aziendale

Livello: Studi, ricerche

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