Per buona parte guidata dall’irreversibile concatenamento tipico della tecnica, si sta verificando nella sfera della procreazione umana un fenomeno che assume sempre più il senso di una vera e propria rivoluzione. Contraccezione ormonale, fecondazione assistita, indagini prenatali, test genetici pre-impianto, pillola del giorno dopo: questi nuovi poteri di intervento della medicina determinano un crescente affrancamento della esperienza umana della procreazione dalla necessità della natura. Singoli e coppie hanno, almeno sulla carta, una libertà di scelta molto più ampia che in passato: non solo nel decidere se, quando e come avere un figlio, ma anche con quali standard di qualità. Che impatto ha avuto tutto ciò sui comportamenti sessuali e riproduttivi degli individui? In che misura tali nuove opportunità interagiscono con il modello di fecondità italiano caratterizzato da pochi figli ed un’età elevata alla maternità?

Inoltre, se è chiaro il nesso che lega questi avanzamenti medico-tecnologici a ben precisi cambiamenti culturali, non è altrettanto chiaro come siano gestiti gli spazi di autonomia che ne conseguono. Istanze etiche comuni in grado di valutarle hanno perso la loro evidenza, con la conseguenza che, in questo come in altri ambiti della vita, la questione del senso viene affidata ad una gestione interamente privata. Di fronte a questa tendenza alla privatizzazione ed in presenza di una massiccia medicalizzazione della vita, non c’è il rischio che le nuove opportunità siano sempre più amministrate dentro una logica igienico-sanitaria? Quali vie percorrere a livello etico e formativo perché il controllo delle nuove tecnologie riproduttive si realizzi nel segno di una adeguata assimilazione sia personale che culturale?

Franco Bonarini , insegna Demografia presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Padova. I temi di cui si è occupato nella sua attività di ricerca sono gli aspetti biometrici della fecondità e la contraccezione.

Fausta Ongaro , insegna Demografia presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca vertono sui temi della famiglia, della fecondità e del corso di vita individuale.

Corrado Viafora , insegna Bioetica nella Facoltà di Scienze della Formazione e nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova, dove anche dirige il Corso di Perfezionamento in Bioetica.