Verso un pensare nomade

Franco Riccio

Verso un pensare nomade

Edizione a stampa

21,50

Pagine: 144

ISBN: 9788846403865

Edizione: 1a edizione 1997

Codice editore: 495.91

Disponibilità: Nulla

L'attuale problematica del pensiero, nel distinguersi da quella del recente passato, rileva delle ambiguità. L'autore rintraccia gli elementi innovativi nelle sue varie emergenze, nelle quali ogni significato perde il suo spessore, per espandersi in flussi e concatenamenti, i quali, nello spettare ogni dualismo tra vero e apparente, lasciano intravvedere quell'esteriorità dell'accidente, delineata dal giuoco nietzscheano dell'eterno ritorno e riproposta da Deleuze e Guattari attraverso le varie combinazioni di sintesi disgiuntive, oltrepassanti ogni identità e contraddizione. Ritrova invece l'elemento filiativo nella riproposizione camaleontica di quel registro di pensiero, inscritto e funzionante nell'identità, il quale ha sempre ridotto e ricondotta la terra e le forme di vita che in essa si riproducono nell'identità coatta e nella stabilità istituzionalizzata. Ne esce fuori un tipo di lavoro che, se si allinea nelle posizioni di Deleuze e Foucault e riflette alcune indicazioni puntuali adorniane, tenta una loro sottrazione alla seduzione filosofica attraverso due condizioni ritenute imprescindibili: più che un antimemoria, una interruzione di memoria sull'indicazione della terza metamorfosi di Nietzsche: farsi "fanciullo"; l'apertura attenta verso il livello oggettivo raggiunto dalla epistemologia, non per una adeguazione, ma per andare "oltre", rilevando in questa, attraverso le tesi di Prigogine della complessità e dell'irreversibilità a livello microscopico, il volto fanciullo della terra, nella cui instabilità delle sue temporalizzazioni restituisce il pensiero alla terra e ne delinea il medesimo processo stocastico a livello differenziato.

Il tempo radicato nelle fluttuazioni del microscopio, infatti, per l'autore mostra un nomadismo congenito della terra, sottraibile sia all'interrogazione filosofica sia al suo momento egizio, costituendo l'erranza la sua peculiare condizione, solo attraverso la quale il pensiero può farsi nomade come pratica dell'interruzione per un cammino senza orizzonti.

Franco Riccio insegna Storia della filosofia presso la Facoltà di scienze della formazione dell'Università di Palermo. Per i tipi della Angeli ha pubblicato: Genealogia dell'esperienza sociale (1987); L'organizzazione come esperienza (1991); Introduzione ad una lettura della modernità (1994); con altri Il Capitalismo regolato statualmente (1984); Oltre la pace (1987).

Il cane si morde la coda, ovvero l'eredità - Oltre il moderno. Rilievi di condizioni in atto possibili per un uso del pensare - Dallo "spazio striato" allo "spazio liscio". Cammini senza orizzonti - Scatterling. Pensiero vagabondo in una terra errante.


Contributi:

Collana: Filosofia

Argomenti: Epistemologia - Ermeneutica

Livello: Studi, ricerche

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