Vincere la sfida della complessità

Alberto Gandolfi

Vincere la sfida della complessità

Come evitare le trappole decisionali nei sistemi organizzativi

La complessità sta inesorabilmente aumentando in tutti i sistemi organizzativi, economici e sociali. L’intento del libro, divulgativo e orientato alla pratica, ma supportato da una solida base scientifica, è quello di mostrare concretamente come affrontarla con più efficacia e meno ingenuità. Un testo per tutti coloro che si trovano a gestire e governare sistemi organizzativi complessi come team, progetti, imprese private o pubbliche, governi, sistemi socio-economici e tecnologici.

Edizione a stampa

21,50

Pagine: 176

ISBN: 9788856800111

Edizione: 1a edizione 2008

Codice editore: 1796.207

Disponibilità: Esaurito

Perché progetti pianificati nei minimi dettagli falliscono? Perché cambiare un sistema organizzativo e culturale è così difficile? Perché molte politiche economiche e sociali hanno effetti imprevisti e controproducenti? Perché è così difficile gestire un gruppo di lavoro o un'organizzazione?
La risposta a tutti questi interrogativi è racchiusa all'interno di un'unica parola: "complessità". Nessun sistema complesso si comporta mai come noi ci aspetteremmo e come sarebbe nostro desiderio; segue invece dinamiche spesso sorprendenti e paradossali.
Il libro, con un linguaggio diretto, analizza e discute otto pericolose "sorprese" che i sistemi complessi possono generare. Lo fa ricorrendo a una ricca varietà di esempi tratti da esperienze di management, dalla storia, dalla sociologia, dalla tecnologia e dalla biologia. Affronta, in particolare, gli effetti controintuitivi, quelli non lineari, non pianificati e ritardati, i cicli di feedback, di autorganizzazione e infine i fenomeni collettivi. Tutti fattori di rischio che possono facilmente trasformarsi in insidiose trappole decisionali, poiché il sistema organizzativo complesso reagisce in modi imprevedibili agli interventi di gestione e controllo.
Con l'intento di fornire uno strumento utile ad affrontare scelte decisive all'interno di scenari caratterizzati da diverse forme di complessità, nella seconda parte il libro presenta un modello di riferimento, fondato sui lavori di William Ross Ashby nel campo della cibernetica organizzativa, riferimento articolato su quattro leve strategiche: capire la complessità; ridurre la complessità del sistema da gestire; gestire la complessità residua; aumentare la complessità del decisore. Per ciascuna leva vengono proposte possibili soluzioni applicative e discussi numerosi esempi tratti dalla realtà manageriale.
La complessità sta inesorabilmente aumentando in tutti i sistemi organizzativi, economici e sociali. L'intento del libro, divulgativo e orientato alla pratica, ma supportato da una solida base scientifica, è quello di mostrare concretamente come affrontarla con più efficacia e meno ingenuità. È stato scritto pensando in particolare a quelle persone che si trovano a gestire e governare sistemi organizzativi complessi come team, progetti, imprese private o pubbliche, governi, sistemi socio-economici e tecnologici.

Alberto Gandolfi ha studiato biologia e biotecnologia al Politecnico Federale di Zurigo, dove ha poi conseguito un dottorato in gestione aziendale. Dopo diverse esperienze lavorative in importanti gruppi internazionali, come direttore di AFG Management Consulting, azienda specializzata nella consulenza e formazione aziendale, è stato consulente di numerose società pubbliche e private. Le sue ricerche si sono concentrate sull'organizzazione e gestione aziendale e sull'applicazione al mondo manageriale del pensiero sistemico e della scienza della complessità. È attualmente docente e ricercatore presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Fra le sue pubblicazioni: Formicai, imperi, cervelli. Introduzione alla scienza della complessità (Bollati Boringhieri, Torino, 1999); La pratica del problem solving (con G. Alberti e G. Larghi, FrancoAngeli, Milano, 2004); La foresta delle decisioni (Casagrande, Bellinzona, 2004).



Introduzione
(La giungla della complessità; Le tre minacce; Governi miopi; L'impatto mancato: concetti interessanti ma non applicati; Di che cosa parla questo libro?)
Parte I. Le otto sorprese nella gestione di sistemi complessi
Perché le sorprese?
La prima sorpresa. Effetti controintuitivi
(Le differenti fonti di sorpresa)
La seconda sorpresa. Effetti indiretti, non pianificati
(Non si può fare una sola cosa!)
La terza sorpresa. Reazioni non-lineari
(Effetti capovolti; Rubinetti non-lineari; Alla ricerca dell'optimum perduto; Non varcate quella soglia...; Ottobre 1989: la soglia critica della rivoluzione; Mode come epidemie?; I salti del sistema; Concludendo: perché il mondo non è lineare?)
La quarta sorpresa. Cicli di feedback
(Il ciclo che regola. Il feedback negativo; Il ciclo che destabilizza. Il feedback positivo)
La quinta sorpresa. Effetti ritardati
(L'inerzia; La trappola degli effetti ritardati)
La sesta sorpresa. Miopia verso i comportamenti collettivi: vedo solo la mia "fetta" di sistema (... e non considero il resto)
(Decisioni "miopi"; ... E se tutti facessero come me?; Ciechi verso gli effetti collettivi; Nel Paese dei furbi...)
La settima sorpresa. Autorganizzazione
(Folle e neuroni; Molto da poco; Autorganizzazione: complessità "do it yourself"; Barriere sistemiche)
Come affrontare la sfida della complessità?
(L'illusione del controllo; E se ciò non bastasse: il ruolo delle emozioni; Ovviamente, non tutto è perduto...)
Parte II. Le quattro leve per la gestione della complessità
Il modello di Ashby. Come cavalcare la tigre?
(Dalla teoria alla pratica; Il modello in breve: "only variety can destroy variety"; Il concetto di varietà; Le quattro leve)
La prima leva. Applicare il pensiero sistemico: capire la complessità e accettarne la logica
(Visualizzare la complessità, identificare gli elementi e le relazioni; Capire la dinamica del sistema)
Le seconda leva: ridurre la complessità del sistema da gestire
(tecniche di semplificazione; Dalla teoria alla pratica...; Trasferire la complessità; Semplificare gli elementi; Semplificare le interazioni; La necessaria prudenza. I rischi della semplificazione; Semplicità e rischio)
Terza leva: gestire la complessità rimanente
(L'aiuto dall'informatica; Segmentare la complessità; Regole di decisione)
Quarta leva: aumentare la complessità del decisore
(Aumentare la complessità: ma come?; Il potenziale di complessità; Agire sugli enti decisionali; Sfruttare l'intelligenza collettiva; Migliorare la gestione della conoscenza nell'organizzazione)
Concludendo. Cosa abbiamo imparato?
Appendice. Mission impossibile. Che cos'è la complessità?
(La prima dimensione - Il numero di possibili stati di un sistema; La seconda dimensione - La dinamica del sistema)
Bibliografia.

Collana: Trend

Argomenti: Problem solving, decision making - Principi di organizzazione - Scenari, strategie aziendali

Livello: Saggi, scenari, interventi - Testi per professional

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