Negli ultimi vent'anni, la regolazione del mercato del lavoro e le relazioni industriali in Lombardia hanno rappresentato un esempio tipico, anche se in versione relativamente più debole e informale, di ciò che comunemente viene definito il "modello sociale europeo".
A lungo, dunque, questa versione soft del modello sociale europeo è stata di fatto accettata da tutti gli attori come capace di assicurare assieme sviluppo e coesione. Ciò non ha evitato fasi di conflittualità anche intense, e più in generale periodiche manifestazioni di insofferenza nei confronti dei vincoli esistenti da parte di molti settori imprenditoriali, così come il permanere di un antagonismo diffuso in diversi gruppi della forza lavoro. Ma non vi è dubbio che lo sviluppo economico lombardo sia stato accompagnato e guidato da un modello sostanzialmente condiviso di regolazione del lavoro e dei rapporti fra le parti sociali. Oggi è però opinione comune che l'accresciuta competizione internazionale stia sottoponendo il modello sociale europeo a una costante erosione. Ciò richiede di intervenire. Ma come? In quale direzione?
È in questo orizzonte problematico di grande interesse sul futuro del modello sociale europeo che si collocano gli studi raccolti in questo volume. Essi si basano su risultati di ricerche empiriche svolte negli ultimi anni presso l'Ires Lombardia ed esaminano diversi aspetti del mercato del lavoro, dei modi in cui il lavoro cambia e si trasformano i rapporti d'impiego, delle strategie delle parti sociali e delle relazioni fra di esse e con le istituzioni. Ne emerge un quadro molto articolato e in continuo movimento, che sarebbe azzardato e probabilmente prematuro cercare di ricondurre a tendenze generali.
L'obiettivo che il volume si prefigge è di fare il punto sull'oggi e sulle dinamiche di mutamento in corso, per contribuire al ripensamento e al rinnovamento delle strategie degli attori delle relazioni industriali.