Nato dall'incontro fra studiose interessate a esplorare l'universo della stampa periodica per le donne e delle donne con gli strumenti dell'analisi storica e di quella letteraria, il volume ha come baricentro la vicenda italiana nel periodo compreso tra la fine del Settecento e gli anni Cinquanta del Novecento, ma si preoccupa di leggerla sullo sfondo di modelli ed esempi relativi ad altre situazioni - la Francia, l'Inghilterra, la Germania - per meglio evidenziarne i prestiti, gli scarti e le peculiarità. In particolare, esso si propone di restituire, sia pure per frammenti, la molteplicità di generi, codici e linguaggi a cui rinvia l'incontro fra donne e giornalismo: un incontro che vede le donne non solo in veste di destinatarie, ma di protagoniste, "professionali" e non, e che si segnala sì per la forza crescente del polo milanese, ma che mantiene a lungo un carattere policentrico, a conferma del ruolo che le aggregazioni e le tradizioni locali hanno avuto nella costruzione di una ideologia e di un mercato a carattere più o meno compiutamente nazionale.
L'ampia introduzione delle curatrici mira a fornire un filo conduttore che aiuti a contestualizzare percorsi, presenze e profili regionali a cui fanno riferimento i saggi compresi nel volume; a fare i conti con una storiografia ricca di contributi fecondi, ma anche di zone d'ombra e di silenzi su cui da qualche tempo si sta riflettendo e lavorando con inedita alacrità; a delineare problemi e prospettive di un campo di ricerca che ha tutto da guadagnare da una apertura a sguardi, strumenti e competenze molteplici.
Silvia Franchini insegna Storia del giornalismo all'Università di Firenze. Ha pubblicato numerosi scritti di storia sociale e istituzionale dell'educazione femminile nell'Italia dell'Ottocento in riviste e volumi collettanei, oltre a Élites ed educazione femminile nell'Italia dell'Ottocento (Olschki 1993) e al volume su Gli istituti di educazione e di istruzione femminile in Italia (1860-1910) , a cura sua e Paola Puzzuoli, in corso di stampa nella collana di Fonti per la storia della scuola degli Archivi di Stato. A tali interessi ne affianca da tempo altri relativi al giornalismo rivolto alle donne nell'Italia pre- e postunitaria, con un'attenzione specifica per le riviste di moda e di famiglia, protagoniste anche dell'ampia ricerca su Editori, lettrici e stampa di moda , uscita in questa stessa collana nel 2002.
Simonetta Soldani insegna Storia contemporanea nella stessa Università, e fa parte del Comitato direttivo di "Passato e presente". Da sempre interessata ai grandi nodi della storia dell'Ottocento italiano ed europeo, si è occupata delle crisi rivoluzionarie del 1830 e del 1848 (si veda il numero di "Passato e presente" - 1999, n. 46 - a cura sua e di G. Haupt su 1848. Scene da una rivoluzione europea ), della storia del Risorgimento e dei problemi connessi alla costruzione di una effettiva comunità nazionale nell'Italia politicamente unita. Di qui l'interesse per tematiche di storia sociale e dell'associazionismo ( Vita quotidiana e vita di società in un centro industrioso , in Prato. Storia di una città , vol. 3, a cura di G. Mori, Le Monnier, Firenze 1988); per le trasformazioni innescate dalla Grande Guerra ( Una regione lontana dal fronte , in La Toscana Einaudi, a cura di G. Mori, Torino, 1992); per il ruolo nazionalizzante dell'istruzione ( Fare gli italiani. Scuola e cultura nell'Italia contemporanea , a cura di S. S. e G. Turi, il Mulino, Bologna 1992; L'istruzione agraria in Italia, 1861-1928 , a cura di S. S. e A. P. Bidolli), e per la storia delle donne, da L'educazione delle donne. Scuole e modelli di vita nell'Italia dell'Ottocento , Angeli, Milano 1989 alla cura (con M. Palazzi e R. Sarti) del primo numero, 2002, di "Genesis", rivista della Società Italiana delle Storiche, dedicato a Patrie e Appartenenze .