I saggi contenuti in questo volume rappresentano nel loro insieme una ricognizione attraverso il concetto di economia. Poiché l'economia ha teso in modo sempre più sensibile a definire il suo orizzonte analitico attraverso l' "oggetto-mercato" inteso come luogo di interazione di operatori puntiformi, le categorie di scarsità attraverso cui s'imposta l'analisi delle scelte sono diventate norma della razionalità economica.

Questa nozione puramente formale di economia - alla cui problematizzazione ha tra l'altro contribuito l'approccio critico di K. Polanyi -- penetra in vario modo nei pensiero del '900: essa circola, ad esempio, anche in antropologie filosofiche ispirate al marxismo come quella sartriana.

Al di là delle differenze di superficie che le oppongono tra loro, le diverse correnti del pensiero marxista manifestano una affinità interna nel concepire la circolazione e il mercato come momenti in cui condensata (ed appiattita l' articolazione a più livelli dell'analisi marxiana del capitalismo. A questo modo assumere l'equilibrio mercantile come configurazione fondamentale di riferimento si accompagna l'idea di un capitalismo la cui connotazione essenziale è data dalle funzioni proprietarie esterne alla produzione. Anche le rivoluzioni del nostro secolo sì sono mosse obbedendo a questa logica, attendendosi la trasformazione socialista dalla semplice rimozione della proprietà privata e del mercato.

E' per la sua radicale incapacità di dar conto dei fenomeni emergenti del nuovo capitalismo che il marxismo versa in uno stato di crisi dagli esiti ancora incerti. Un paradigma alternativo che includa í punti forti del pensiero marciano può essere solo la conclusione di un lungo processo di ripensamento al quale è finalizzata questa ricerca.