Il libro si propone di presentare alcune prospettive teoriche e tematiche generali sulla dimensione sociale della produzione letteraria (e artistica in generale).

Un'attenzione doverosamente critica è riservata ad alcuni autori legati in qualche modo al marxismo, la cui importanza nella formazione degli intellettuali italiani di questo dopoguerra è stata tale che è sembrato necessario rivisitarli schematicamente sia per pagare un debito che per prenderne le distanze.

Vengono inoltre esaminati alcuni temi che, pur essendo di sociologia generale, rappresentano possibili vie di accesso alla comprensione di realtà letterarie, anche attraverso una prospettiva sociologica.

Si passa dal problema del realismo ai rapporti tra amore, sesso e matrimonio ed alla curiosa coincidenza cronologica tra il sorgere della ricerca folclorica, della letteratura per l'infanzia e della pornografia di massa.

Argomenti affrontati in modo eclettico e facendo riferimento a fonti non sociologiche: filologia romanza, storia sociale, semiologia...

Più che uno spirito sistematico, l'autore ha seguito interessi specifici ognuno dei quali avrebbe potuto tramutarsi in trattato.