Lo scopo di questo libro non è tanto quello di illustrare metodi già acquisiti quanto di fornire punti di vista "irriverenti" e non scontati circa l'azione del condurre uomini nello scenario sconcertante che si sta delineando all'inizio del millennio. Questa grandiosa sfida che dobbiamo fronteggiare si può e si deve vincere facendo leva sulla propria capacità di conduzione e soprattutto sul proprio carattere per ottenere la vittoria. Il tutto viene qui spiegato attraverso decine di esempi, storie vere e stimoli molto poco ortodossi.
Il libro è dedicato a tutti coloro che desiderano concentrarsi sulla qualità della loro conduzione perché solo dalla qualità dipende sia il raggiungimento di specifici obbiettivi sia la legittimazione della funzione direttiva.
Nella prima parte del volume l'autore indica la strada da affrontare per la conduzione di piccoli gruppi attraverso la spiegazione di una semplice metodologia che permette di raggiungere immediatamente i risultati senza approfondire le questioni più complesse.
Nella seconda, invece, il gruppo viene trasformato in una squadra e le questioni psicologiche relative all'appartenenza ad un insieme di persone vengono trattate in modo semplice ed originale.
Nella terza parte viene affrontato il concetto vero e proprio di conduzione riferito ad un'intera azienda e alla capacità del capo azienda di produrre al suo interno competitività e innovazione.
Infine, l'attenzione si concentra sui fattori che creano l'ascendente della persona (il fattore "P") destinata a condurre l'azienda.

Giuseppe "Pepe" Caglini si occupa di programmi di sviluppo della competitività e dell'innovazione nelle organizzazioni. È stato il primo consulente di management italiano a creare nel 1994 equipaggi di vela d'altura composti da dirigenti d'azienda con lo scopo dichiarato di "seminare un po' di scompiglio negli ambienti rarefatti delle alte direzioni italiane". Psicologo, ex ufficiale paracadutista e circumnavigatore del globo a vela, ha vissuto in tre continenti operando in ambienti non solo aziendali ma anche militari e sportivi. La sua visione non tradizionale della conduzione degli uomini, mette al centro la funzione ispiratrice, trasformatrice e decisiva del leader in un mondo che, mai come oggi, sente la necessità di capi in grado di affrontare sfide che vengono percepite come esiziali per il futuro.