Introdotte in Italia per lo più a partire dall'inizio degli anni novanta, alcune delle Autorità Indipendenti si sono imposte quali soggetti rilevanti nei complessivi processi di regolazione.

Dopo un inquadramento generale delle problematiche del governo della regolazione, il volume analizza il processo di istituzionalizzazione dell'Autorità per la garanzia della concorrenza e del mercato (Agcm), da molti considerata la più importante, per prestigio e indipendenza conquistati, per poteri e funzioni ad essa affidati. In particolare, si è cercato di misurare il grado effettivo di rilevanza di questa Autorità Antitrust, combinando l'analisi del testo normativo e del dibattito parlamentare precedente l'approvazione con l'analisi degli atti (provvedimenti, segnalazioni, pareri, ricerche) tramite cui l'Autorità "agisce".

In virtù di una "istituzionalizzazione forte", l'Agcm è riuscita a svolgere anche un ruolo regolativo che, affiancandosi a quello pur prevalente di garanzia, ha permesso all'organismo, limitatamente ad alcuni settori socioeconomici di estrema rilevanza e soprattutto in quelle aree in cui era presente una disciplina comunitaria e un'azione decisa da parte della Commissione Europea, di superare il mandato normativo. In quest'ottica, l'Agcm e le AI non potevano non suscitare una reazione da parte del ceto politico che, a più riprese, è intervenuto nel tentativo di modificare e, a volte, limitare poteri e competenze. Sebbene siano evidenti alcuni tentativi di comprimere l'indipendenza delle Autorità, risulta oggi impossibile scorgere una netta tendenza per il prossimo futuro.

Vincenzo Pepe ha conseguito il dottorato in Sociologia delle istituzioni giuridiche e politiche presso l'Università di Macerata. Ha insegnato Sociologia e Sociologia del diritto presso l'Università di Palermo ed è stato assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi su politica, diritto e società "G. Mosca" di Palermo.