L'inconscio in tribunale

Paolo Marchetti

L'inconscio in tribunale

Azioni incoscienti e diritto penale. Da Charcot alle neuroscienze

Se gli studi lombrosiani conducevano a separare il normale dall’anormale, il sano dal malato, il delinquente dall’uomo onesto, la scoperta di una dimensione inconscia presente in ogni individuo ha portato a confondere questo confine, ponendo problemi di indubbio spessore sul piano della riflessione giuridica. Questioni la cui soluzione, a giudicare dall’attuale dibattito innescato dalle neuroscienze sul piano del diritto, non sembra ancora oggi a portata di mano.

Edizione a stampa

27,00

Pagine: 208

ISBN: 9788891707703

Edizione: 1a edizione 2014

Codice editore: 287.43

Disponibilità: Discreta

Siamo veramente padroni delle azioni che compiamo? O esistono forze che ci spingono ad agire indipendentemente dalla nostra volontà? Nel cercare di dare una risposta a questi interrogativi, le nuove scoperte effettuate dalle neuroscienze stanno alimentano un serrato dibattito in ambito medico e giuridico. Tali scoperte, infatti, sembrano mettere in discussione l'idea, fatta propria dal diritto, di un uomo sostanzialmente libero di determinare il corso delle proprie azioni, almeno in assenza di conclamate patologie psichiatriche.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Già più di un secolo fa un nutrito gruppo di ricercatori (tra i quali Cesare Lombroso rappresenta il personaggio più noto), nel tentativo di fondare l'alterità antropologica dell'uomo delinquente, aveva cercato di mettere in dubbio la capacità degli individui di scegliere liberamente l'orientamento morale del proprio agire. Questo tema, sopratutto negli ultimi anni, è stato sufficientemente approfondito sul versante dell'analisi storica. Assai meno battuto sembra, invece, un filone di ricerca (all'interno del quale questo libro si inserisce) teso ad evidenziare le ripercussioni prodotte, in particolare in ambito giuridico, da quella che, con una fortunata definizione, è stata chiamata "la scoperta dell'Inconscio". Bizzarri fenomeni come lo sdoppiamento della personalità o la trance ipnotica sembravano dimostrare, all'epoca, come la volontà delle persone potesse giocare un ruolo meno decisivo sul piano del comportamento umano di quanto non si fosse sino a quel momento supposto.
Se gli studi di stampo lombrosiano conducevano a separare il normale dall'anormale, il sano dal malato, il delinquente dall'uomo onesto, la scoperta di una dimensione inconscia presente in ogni individuo portava a confondere questo confine, ponendo nuovi e non trascurabili problemi all'interno della riflessione giuridica. Questioni la cui soluzione, a giudicare dall'attuale dibattito innescato dalle neuroscienze, non sembra ancora oggi a portata di mano.

Paolo Marchetti è professore di Storia del diritto all'Università di Teramo. Nel corso dei suoi studi ha pubblicato numerosi saggi dedicati alla storia del diritto penale e della criminologia, tra i quali possono essere ricordati: Testis contra se. L'imputato come fonte di prova nel processo penale dell'età moderna (1994); L'armata del crimine. Teoria e repressione della recidiva in Italia (2008); "Le sentinelle del male". L'invenzione ottocentesca del criminale nemico della società tra naturalismo giuridico e normativismo psichiatrico, pubblicato nella rivista Quaderni Fiorentini (2009).

Introduzione
"Sognare forse". Responsabilità legale e frammentazione dell'Io
(Doppia personalità e responsabilità penale. Il caso di Felida X; Imputabilità e patologie della volontà; L'Io a pezzi; Sogno o son desto? Il sonnambulo criminale)
"A me gli occhi". L'ipnosi tra medicina e diritto
(Il sonnambulismo artificiale; Nancy e Parigi. Due scuole a confronto; Inconscio e responsabilità legale; Gli studi sull'ipnosi in Italia)
Ipnosi e diritto penale
(Jules Liégeois e il crimine in ipnosi; Crimine ed ipnosi. Un esordio condiviso; La risposta di George Gilles de la Tourette; L'affaire Gouffé; Ipnotismo e crimine. Un interesse non solo francese; Il dibattito italiano su ipnosi e delitto; Responsabilità penale e ipnosi nel pensiero di Gabriel Tarde; Il tema del divieto delle manifestazioni pubbliche dei fascinatori e quello del monopolio medico delle pratiche magnetiche nei Congressi internazionali d'ipnosi)
"Un tradirsi di sé obiettivo"
(Nient'altro che la verità. L'interrogatorio in ipnosi; Diagnostica del fatto e ricerca della verità; Dalla diagnostica del fatto alla macchina della verità)
La follia delle folle
("Che dunque non fu l'uomo che aggredì, ma l'ente collettivo; Scipio Sighele e la folla delinquente; Altre folle (criminali e non))
Come una conclusione: l'epilogo psicoanalitico
Bibliografia.

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