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Transparent factory.

Gabriele Qualizza

Transparent factory.

Quando gli spazi del lavoro fanno comunicazione

L’idea del design degli ambienti di lavoro come forma di comunicazione viene oggi portata all’estremo. Sempre più spesso i principi dello show business sono utilizzati non solo per favorire lo “spirito di squadra” dei dipendenti, ma anche per catturare l’attenzione dei media e il consenso dei consumatori. Il volume si rivolge a professionisti del marketing e della comunicazione d’impresa, designer, consulenti di organizzazione aziendale, studiosi e studenti per approfondire tali evoluzioni e conoscerne gli esempi più significativi.

Edizione a stampa

30,00

Pagine: 240

ISBN: 9788856830767

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 244.44

Disponibilità: Buona

Se l'idea del design degli ambienti di lavoro come forma di comunicazione non è nuova - basti pensare all'attività dell'architetto Peter Behrens, direttore artistico del colosso AEG tra il 1907 e il 1914 - oggi quest'idea viene portata all'estremo, fino a trasformare l'edificio in un semplice supporto mediatico per la trasmissione dei messaggi. È il trionfo della logica del media building.
Aree direzionali concepite come grandi "parchi a tema", crescente contaminazione tra logiche lavorative e dinamiche del tempo libero; da Nike a Microsoft, da Volkswagen a Google il new deal della spettacolarizzazione degli ambienti di lavoro trasforma l'impresa in un set di esperienze, chiamato a offrire ai propri interlocutori non soltanto beni o servizi, ma anche sollecitazioni sensoriali. Sempre più spesso i principi dello show business vengono utilizzati per inscenare situazioni straordinarie e coinvolgenti, non solo per favorire lo "spirito di squadra" dei dipendenti, ma anche per catturare l'attenzione dei media e il consenso dei consumatori.
Il rischio può essere una disneyficazione degli spazi del lavoro, accompagnata dalla progressiva rarefazione dei confini con la vita privata e dalla sovrapposizione tra identità personale e identità organizzativa; la sfida è transitare oltre la superficie degli oggetti, per entrare all'interno degli ambienti di lavoro, oggi investiti da una pressante richiesta di cambiamento, che parte dal ripensamento degli approcci strategici e dalla definizione di nuove regole del business.
Questa è la sfida che raccoglie anche questo volume: perché professionisti del marketing e della comunicazione d'impresa, designer, consulenti di organizzazione aziendale, studiosi e studenti possano approfondire tali evoluzioni, conoscerne gli esempi più significativi, valutare le ripercussioni sull'organizzazione del lavoro e sul rapporto con i consumatori, ma anche ipotizzare gli scenari futuri.

Gabriele Qualizza, esperto d'immagine e di comunicazione d'impresa, svolge attività di ricerca, consulenza e formazione nell'ambito del marketing e della comunicazione aziendale. Assegnista di ricerca all'Università di Udine, dove insegna "Economia e gestione della marca" e "Analisi e pianificazione dei media aziendali", ha lavorato a lungo in pubblicità, occupandosi di progettazione dell'audiovisivo. Insegna "Teorie e linguaggi della pubblicità digitale" nell'ambito del Master in Web Marketing & Digital Advertising organizzato dall'Università Cattolica di Milano e "Relazioni Pubbliche" all'Accademia di Belle Arti di Brera; tiene inoltre docenze a contratto presso l'Università di Trieste. Fa parte del comitato di redazione di Brandforum.it, primo osservatorio in Italia sul mondo delle marche ed è autore di Pensieri/Segnali. Architetture della comunicazione nella nuova fabbrica delle idee (2005) e di Oltre lo shopping. I nuovi luoghi del consumo: percorsi, esplorazioni, progetti (2006).

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Giovanni Delli Zotti, Presentazione
Gabriele Blasutig, Saggio introduttivo. Abitazioni, abiti e abitudini sui palcoscenici sospesi delle organizzazioni
Introduzione, In tutti i luoghi/in nessun luogo
Parte I. Dai materiali alle idee
Architettura industriale: paesaggi in movimento
(L'intervallo Perduto)
Nuovi scenari per l'ambiente ufficio
(Il modello della transizione: l'alveare; Il modello dell'esperto: la cella: Il modello dell'intregrazione: la tana; Il modello della collaborazione: il club; Quel che resta del lavoro d'ufficio)
Artefatti, cultura e simbolismo organizzato
(L'impatto dei fattori soft; Due diverse prospettive; Simboli e artefatti; Artefatti simbolici e cambiamento)
Design di universi narrativi
(La città dei portatori di storie; Spazi di comunicazione: percorsi emergenti; Da work space a living space)
Parte II. Casi aziendali
Brunello Cucinelli: la città ideale di Solomeo
(Il cashmere: la rivoluzione del colore; Il borgo di Solomeo; "Mi sento responsabile della bellezza del mondo"; Un paradiso umanistico; Un simbolo per creare aggregazione)
Artefatti simbolici: il caso Franke Italia
(Il nuovo centro direzionale; Il manufacturing; Due diverse spazialità)
La fabbrica delle idee: H-Farm
(Una "rampa di lancio" per l'intelligenza tecnologica; Co-autori di un universo dialogico e relazionale)
Conclusioni. Re-incantare gli spazi del lavoro
Glossario
Bibliografia.

Contributi: Gabriele Blasutig, Giovanni Delli Zotti

Collana: La cultura della comunicazione

Argomenti: Comunicazione d'impresa e pubblicità - Comunicazione esterna. Relazioni pubbliche

Livello: Testi per professional

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