
Con l’elezione di Modena a capitale del ducato Estense, un vigoroso fermento edilizio prende vita per adeguare la piccola cittadina al ruolo acquisito. Se noti sono gli interventi sulle fabbriche Estensi, il contributo indaga le conseguenze dell’arrivo dei duchi analizzando la riconfigurazione alla scala urbana di Modena attraverso una lettura sistematica degli interventi edilizi che le famiglie aristocratiche intraprendono a inizio Seicento, per assicurarsi il favore estense e accreditare le proprie ambizioni nella corte rinnovata. Le fabbriche ristrutturate e più spesso ampliate restituiscono interessanti indicazioni su alcuni aspetti architettonici che vanno connotando la capitale; ma soprattutto, rivelano l'introduzione di nuove gerarchie negli spazi urbani, dove la definizione della nuova residenza ducale sembra condizionare i cambiamenti. L’indagine sistematica sulle residenze è condotta sulle fonti edite, attraverso lo spoglio circostanziato dei documenti d'archivio e sulle cronache cittadine che restituiscono la percezione delle trasformazioni più significative. I dati sono correlati tra loro, e interpretati anche in relazione alla loro ubicazione in città. Se le informazioni spesso frammentarie non permettono una interpretazione adeguata dei singoli episodi edilizi, la lettura integrata e comparata offre molteplici suggestioni per cogliere gli esiti di un fenomeno complessivo che contribuisce al riassetto della città