Questo testo declina la psicologia fenomenologico-esistenziale come terapia della reciprocità tra tossici, psicotici e lucidi. Dall'esperienza diretta e drammatica di alcuni Ser.T. di frontiera uno psichiatra elabora la gruppoanalisi dell'esserci come attuazione della noità che ama, sviluppando fino in fondo la grande lezione di Ludwig Binswanger. Gruppo dopo gruppo, incontro dopo incontro, la nostalgia della droga e la disperazione della ricaduta, il vuoto del delirio e l'apatia dei giorni normali si rimescolano, intenzionalmente, in una vivida e nascente atmosfera di scambio emotivo e di contatto corporeo.
Il linguaggio è immediato, mai "tecnico", denso di parole che, dal cuore, vanno al cuore del fenomeno. Questa esperienza radicalmente innovativa di viversi, insieme, operatori e utenti, la metamorfosi possibile, è facilmente attuabile, per la sua semplicità metodologica, per l'assenza di un modello rigido di riferimento e per l'efficacia della presa affettiva. Il testo è rivolto a chiunque sia disposto ad esserci in prima persona, con tutto ciò che prova, nella relazione con un altro. Oltre il destino della dipendenza, la routine della clinica e il burn-out dell'Istituzione, in questo nuovo modo di esserci insieme si rimettono in questione, per ognuno, il senso della vita, l'autenticità dell'amore, il rischio della libertà.

Gilberto Di Petta allievo di B. Callieri, neuropsichiatra, psicopatologo e terapeuta di formazione fenomenologica, è Dirigente responsabile di una Unità operativa speciale per la comorbilità psichiatrica nell'Area Dipendenze dell'ASL NA 3. Autore del "Il mondo tossicomane: fenomenologia e psicopatologia" (2004) e di "Esistenza e delirio: il faccia-a-faccia" (2005). Collabora alla rivista "Passages"