La città più artigiana d'Italia.

Anna Pellegrino

La città più artigiana d'Italia.

Firenze 1861-1929

La storia del nuovo artigianato urbano fiorentino: caso singolare di una formazione sociale in parte consistente “inventata” sulla base di dinamiche culturali, ma anche “modello” economico e sociale da confrontare con quelli di altre capitali europee che hanno avuto uno sviluppo analogo.

Edizione a stampa

43,00

Pagine: 352

ISBN: 9788820406493

Edizione: 1a edizione 2012

Codice editore: 1573.411

Disponibilità: Discreta

Pagine: 352

ISBN: 9788856856590

Edizione:1a edizione 2012

Codice editore: 1573.411

Possibilità di stampa: No

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Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Firenze è stata considerata per oltre un secolo, e fin quasi ai nostri giorni, una città artigiana. Questo volume si apre con la proclamazione di Firenze a "capitale" dell'artigianato italiano in pieno regime fascista: si tratta del punto di arrivo di un artigianato di tipo nuovo, il cui processo di sviluppo è iniziato nel 1861. In tale arco di tempo il ruolo della città viene ridefinito come capitale della lingua e della cultura nel nuovo contesto nazionale, mentre sul piano internazionale si consolida l'idea di Firenze come luogo simbolo della rinascita delle "arti" e di una nuova cultura borghese dopo i secoli "bui" dell'alto medioevo. La vocazione artigiana della città si rivela essere l'effetto di un progetto consapevole alla cui elaborazione partecipano sia una parte dell'intellettualità europea, sia le classi dirigenti locali, sia una parte significativa delle classi popolari, attraverso le loro istanze associative e politiche.
È all'analisi di questo intreccio di elementi - culturali, sociali, economici e politici, disposti tra piano locale e contesto europeo - che è dedicato il volume. Percorsi di vita, fortune imprenditoriali, ristrutturazioni urbanistiche, aggregazioni associative, conflitti politici e sociali, compongono la storia del nuovo artigianato urbano fiorentino: caso singolare di una formazione sociale in parte consistente "inventata" sulla base di dinamiche culturali, ma anche "modello" economico e sociale da confrontare con quelli di altre capitali europee che hanno avuto uno sviluppo analogo.

Anna Pellegrino , assegnista di ricerca presso l'Università degli studi di Padova, è dottore di ricerca dell'Istituto Universitario Europeo di Firenze. Si occupa di storia delle culture del lavoro nella società industriale, di associazionismo operaio fra Otto e Novecento e di esposizioni universali fra XIX e XX secolo. Fra le sue pubblicazioni Macchine come fate. Gli operai italiani alle esposizioni universali 1851-1911 , Milano, Guerini e Associati, 2011, e diversi saggi in riviste italiane e straniere.



Maurice Aymard, Prefazione
Introduzione
(La figura dell'artigiano; La città artigiana)
L'invenzione di una tradizione
(La città più artigiana d'Italia; Le "fratellanze" massoniche; L'idea di Firenze; La Firenze dei forestieri; Firenze capitale; Dopo la capitale: crisi o rilancio?; L'Atene d'Italia)
Da Peruzzi a Pavolini: un "progetto" lungo un secolo
(La arti industriali; I "popolari" a Palazzo Vecchio; Un Palazzo per le esposizioni; La guerra; Il dopoguerra e gli interventi a favore della piccola impresa; La svolta dopo la marcia su Roma; Pavolini e il mito della città più artigiana d'Italia)
Alla ricerca dell'artigiano
(Un quadro comparativo: Firenze, Milano, Torino, Bologna; Le origini della vocazione artigiana della città; Un quadro comparativo al censimento opificiario del 1911; Piccola e grande dimensione aziendale nelle varie classi produttive; I principali settori produttivi dal 1881 al 1911)
Modelli di mestiere
(Il settore del legno: fra arte e artigianato; Metalli preziosi; L'arte del "mosaico fiorentino"; Le "arti belle")
Strategie individuali: flessibilità e alternative
(Fallimenti e congiuntura economica; "Allucinati dalla speranza di migliorare la loro posizione": artigiani e investimenti; La concorrenza: le trasformazioni del mercato e le risposte degli artigiani; Pluriattività e flessibilità; Il ruolo della famiglia; Il mestiere e gli affari: competenze professionali e capacità gestionali; Le reti del credito; L'entità dei crediti; Lusso, moda, pubblicità)
Luoghi, "spazi", percorsi professionali
(Angiolo Barbetti intagliatore; I fratelli Alinari fotografi; Giuseppe Berti Calura incisore di metalli; Gustavo Nencioni trombaio e fontaniere; Telemaco Morelli fornaio; Pietro Tirinnanzi macellaio; Luoghi e ambienti: la casa e la bottega)
Gli artigiani nella città
(La nuova città e il vecchio artigianato; Ristrutturazione urbana e localizzazione delle attività artigiane; Sviluppo urbano e abitazioni popolari; La distribuzione territoriale dell'artigianato e del piccolo Commercio; I progetti di risanamento)
Identità e rappresentanza
(La nascita della Fratellanza Artigiana: significato politico e valore simbolico; Il mutualismo: La Fratellanza come istanza organizzativa e rappresentativa del mestiere; La Fratellanza come strumento di promozione delle attività artigiane; La Fratellanza come tentativo di costruzione della figura sociale dell'artigiano; La base sociale della Fratellanza; I "mestieri" della Fratellanza: i lavoratori del legno; Sviluppo industriale e crisi dell'identità artigiana; Dall'interclassismo alle organizzazioni di categoria)
Appendice
Indice dei nomi.

Contributi: Maurice Aymard

Collana: Storia/studi e ricerche

Argomenti: Storia economica - Storia urbana e del territorio - Storia della cultura e del costume

Livello: Studi, ricerche

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