La tela di Penelope.

A cura di: Vittorio Alessandro Ferrari, Raffaele Visintini

La tela di Penelope.

Psicologia di Comunità, lavoro di rete e gruppi per persone coinvolte in una patologia invalidante

Edizione a stampa

26,50

Pagine: 320

ISBN: 9788846459930

Edizione: 1a edizione 2004

Codice editore: 568.7

Disponibilità: Discreta

Con La tela di Penelope è possibile conoscere l’esperienza della nascita, della gestione e del percorso dei gruppi di autoaiuto per persone coinvolte in una patologia cronica e invalidante.

L’esperienza di questi gruppi viene qui presentata descrivendo puntualmente le tappe, gli aspetti metodologici e operativi che vanno dalla iniziale proposta di adesione, rivolta ai parenti e agli amici dei pazienti, fino alla evoluzione dei gruppi di autoaiuto nella forma di una associazione onlus.

Il modello teorico che incornicia e accompagna l’esperienza è quello conosciuto come Psicologia di Comunità. In quest’ottica l’attivazione di reti sociali su un territorio locale, con “un lavoro di comunità” che ha permesso e favorito il costruirsi dei gruppi di autoaiuto, non interessa solo la patologia qui descritta, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Infatti, anche alla luce di altre esperienze, il lavoro di comunità, nel senso in cui qui è stato inteso, può essere visto come un riferimento concettuale, metodologico, applicativo e di orientamento operativo estendibile ad interventi che riguardano sia patologie neurologiche sia patologie croniche e/o invalidanti.

I diversi contributi raccolti offrono, inoltre, una cornice epistemologica che si costruisce nell’intreccio di diversi ambiti: la psicologia di comunità, le reti sociali, il lavoro di comunità, la malattia e la cura in prospettiva etica ed antropologica, l’approccio con i pazienti al dolore e alla morte, il care giving di una patologia cronica e invalidante e il ruolo dello psicologo.

Questo anche con lo scopo di offrire materiale di riflessione a quanti (psicologi, medici, operatori socio-sanitari, parenti, volontari, studenti universitari) cerchino ulteriori riferimenti teorici e operativi per “ri-pensare”, organizzare e gestire in modi diversi le problematiche inerenti il care giving di patologie croniche e/o invalidanti.

Vittorio Alessandro Ferrari , psicologo di Comunità, ha svolto attività di ricerca presso le Università di Tubinga e Costanza (Germania), dove ha conseguito la specializzazione in neuroscienze. Ha progettato e organizzato a Bergamo la prima esperienza di gruppi di autoaiuto per SLA. Collabora con il Dipartimento di Scienze della Formazione e della Comunicazione dell’Università di Bergamo. È inoltre autore del volume: Aver cura (2003).

Raffaele Visintini , medico psichiatra epsicoterapeuta, è docente di Psicologia di Comunità presso l’Università Vita-Salute, responsabile dell’area di Psicologia di Comunità e dell’Unità Funzionale di Psicoterapia di Gruppo, Servizio di Psicologia Clinica della Salute dell’Ospedale San Raffaele di Milano, dove svolge attività clinica e di ricerca nel campo di problemi psicologici di pazienti con patologie organiche e disturbo di personalità.


Walter Fornasa, Introduzione
Massimo Santinello, Prefazione
Parte I. Approcci teorici
Raffaele Visintini, La Psicologia di Comunità
(Oltre la “cura individuale” del disagio psicologico; Alcuni cambiamenti nel rapporto tra individuo-società e individuo-medicina; Il ruolo dei gruppi e delle équipe all’interno del “lavoro” sanitario; Tra il “saper fare” e il “saper essere”: alcune considerazioni sull’identità dell’individuo e il suo rapporto con le istituzioni; Riferimenti bibliografici)
Elvio Raffaello Martini, Senso di comunità, qualità della convivenza e sviluppo di comunità
(Dal bisogno di appartenenza al bisogno di sicurezza; Caring come prendersi cura perché si ha a cuore; Tipi di legami e forme possibili di care; Il senso di comunità; Partecipazione e sicurezza; Lavoro di comunità e qualità della convivenza; Il contributo dello sviluppo di comunità; L’animazione di comunità; Il concetto di empowerment; Riferimenti bibliografici)
Ennio Ripamonti, Le reti nella comunità. Analisi delle reti sociali e costruire reti sul territorio
(Analisi delle reti sociali; Costruire reti sul territorio)
Stefano Carbone, Lavoro di rete e lavoro di comunità
(La rete come “metafora”; Rete ed etica; Lavoro di rete e lavoro di comunità: le possibili connessioni; Il lavoro di rete e il lavoro di comunità all’interno di quartieri popolari; Riferimenti bibliografici)
Paola Truglia, I Gruppi di autoaiuto
(Breve storia dell’Autoaiuto; Tipologie dei gruppi di autoaiuto: una classificazione; La costituzione e organizzazione dei gruppi di autoaiuto: linee generali; Specificità dei gruppi di autoaiuto; Considerazioni generali sui gruppi di autoaiuto; Riferimenti bibliografici)
Marina Fiore, Sara Gaietta, La terapeuticità del gruppo
(Stare insieme e “condividere”; La rilevanza dei gruppi nella costituzione del concetto di “sé” e del relazionarsi al “mondo”: la possibile acquisizione della conoscenza di nuove prospettive; Dal concetto di terapeuticità dei gruppi ai gruppi terapeutici; Riferimenti bibliografici)
Ivo Lizzola, La malattia e la cura in prospettiva etica e antropologica
(Convivere con la malattia e prendersi cura della vulnerabilità; L’umana esperienza della sofferenza; Pensare la morte in una comunità di destino; Azioni responsabili in sola sollecitudine; Riscattare la potenza negatrice del tempo; Nella stretta della vita l’impossibilità del nulla; “Mi rendo conto del suo dolore”; Riferimenti bibliografici)
Ivo Lizzola, Il gesto di cura tra il diritto e la salute
(Sostenere e ricomporre; Insuperabile asimmetria; Corpo bello e mortale; Qualità decantabili della malattia; Riferimenti bibliografici)
Elena Campanini, L’approccio al dolore e alla morte nell’intervento psicologico sui pazienti
(Introduzione; La condivisione della sofferenza: breve excursus storico; Dalla diagnosi alla morte: come poter accettare; La gestione della malattia; L’intervento psicologico; Il progetto di lavoro psicoterapeutico; Riferimenti bibliografici)
Silvia Moroni, Raffaele Visintini, La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA): descrizione clinica
(Definizione clinica della patologia; Le cure palliative; Il ruolo dell’équipe professionale e la presenza della “famiglia allargata”; L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI); Riferimenti bibliografici)
Vittorio Alessandro Ferrari, Lo psicologo nel processo di care-giving di una patologia invalidante
(Lo psicologo e l’esigenza epistemologica di una autoformazione orientata al “comprendere”; I fattori psicologici rilevabili nel passaggio dall’essere “persona” ad essere “persona-paziente” e “paziente”: l’influenza esercitata dal processo dell’informazione; Il processo dell’informazione come teachback del “deuteroapprendimento”; Riferimenti bibliografici)
Parte II. L’esperienza
Vittorio Alessandro Ferrari, L’esperienza dei gruppi di autoaiuto di Bergamo per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)
(Il percorso della costituzione del primo gruppo di autoaiuto SLA di Bergamo; Le principali attività svolte; L’evoluzione del Gruppo di Autoaiuto SLA di Bergamo; Riferimenti bibliografici)
Vittorio Alessandro Ferrari, “La tela di Penelope”: gruppi, lavoro di rete e una comunità che progetta un suo senso
(“Penelope attende il ritorno di Ulisse”; “Penelope ci insegna”; Riferimenti bibliografici).

Contributi: Elena Campanini, Stefano Carbone, Marina Fiore, Walter Fornasa, Sara Gaietta, Ivo Lizzola, Raffaello Elvio Martini, Silvia Moroni, Ennio Ripamonti, Massimo Santinello, Paola Truglia

Collana: E-lab. Contesti per la comunicazione formativa

Argomenti: Pedagogia e Didattica speciale - Psicopatologie e tecniche per l'intervento clinico - Teoria e tecnica della dinamica di gruppo, gruppoanalisi, terapia di comunità

Livello: Studi, ricerche

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