La pubblicità è oggi una potente forma di controllo sociale, l'istituzione che fornisce gli oggetti dell'immaginario sociale. Ha il difficile compito d'additare un nirvana di consumi e contemporaneamente d'annunciarne il superamento. E' una sorta di cavallo di Troia del cambiamento, dagli effetti comunicazionali ambigui. Come i miti dell'antica Grecia, riduce le ansie offrendo soluzioni ai quattro problemi dell'esistenza: l'uomo vuole essere accettato e non escluso, felice e non miserabile, buono e non malvagio, vuole la vita e non la morte. La pubblicità vende beni terreni ma si appella al favoloso.

Questo saggio brillante fa il punto sul dibattito in atto e offre sia a chi vuole capire quali effetti ha la pubblicità sulla nostra vita, sia agli operatori delle comunicazioni di massa, ai pubblicitari, agli uomini d'azienda, agli studiosi (sociologi, psicologi, economisti, ecc.) un quadro nitido de: i criteri-guida per valutare la pubblicità; le teorie del controllo sociale; come la pubblicità forma le nostre aspettative e trasmette i nostri ideali di cambiamento sociale; il ruolo delle istituzioni.

Ronald Berman insegna al dipartimento di letteratura dell'Università di California, San Diego, ed è stato dal 1971 al 1977 presidente del National Endowment for the Humanities americano. Ha ricevuto il B.A. in relazioni sociali ad Harvard e il Ph.D in inglese a Yale. Tra i suoi lavori precedenti: A Reader's Guide to Shakespeare's Plays e America in the Sixties: An Intellectual History.