In un periodo di cambiamenti politici, strategici, sociali e tecnologici come l'attuale, in cui le certezze e le regole del mondo bipolare sono scomparse, il futuro è diventato incerto e imprevedibile.

La storia è ricominciata con le sue peculiarità, con la sua ricchezza e con la sua varietà. I rapporti fra la Difesa, le altre istituzioni dello Stato e la società costituiscono aspetti al tempo stesso delicati e importanti per l'efficienza delle Forze Armate e per la loro capacità di suscitare il consenso dei cittadini le discipline militari, che riguardavano nella guerra fredda soprattutto scienze "dure", come la tecnologia, si aprono sempre più maggiormente alle scienze umane.

L'esame dei rapporti fra militari e diplomatici e fra Ministero della Difesa e Parlamento, dell'evoluzione della condizione militare e del modo di comunicare con la società, nei primi trent'anni della guerra fredda (1945-1975) fornisce utili chiavi di lettura per comprendere il presente.

Tutte le istituzioni sono dotate di una propria cultura peculiare, che riemerge con prepotenza nelle epoche di cambiamento, facilitandolo od ostacolandolo.

Comprendere tali condizionamenti e fattori favorevoli diviene essenziale per potersi rendere conto di quanto succede ora e per penetrare nella sostanza delle cose anziché fermarsi alla loro superficie.