Il testo è indirizzato soprattutto alle nuove generazioni, con l'auspicio che una maggiore consapevolezza del patrimonio storico, archeologico e architettonico della loro terra possa contribuire alla riscoperta delle proprie radici e della propria identità. Molte recenti iniziative attestano attenzione e interesse per i musei di Melfi e Venosa non soltanto da parte degli addetti ai lavori, ma anche da parte di fasce più giovani, scolaresche e studenti di ogni ordine e grado, che ogni anno giungono in questo territorio per viaggi e gite d'istruzione.

Iniziative che richiedono pubblicazioni di questo genere, intese come contributo esortativo alla migliore conoscenza del patrimonio storico-archeologico e del tessuto urbanistico locale.

Rosanna Ciriello è direttore del Museo di Melfi dal 1992. Nell'ambito dell'attività di tutela e valorizzazione dell'importante patrimonio archeologico dell'area territoriale di cui è responsabile, ha condotto campagne di scavo in particolare nelle località di Banzi e di Lavello. Collabora a riviste specializzate e ha partecipato alla redazione di schede di cataloghi relativi a mostre su materiali archeologici.

Nicola Masini è ricercatore Cnr presso l'Istituto Internazionale di Studi Federiciani. Si occupa di tecniche costruttive di età medievale di restauro e di fotointerpretazione aerea per lo studio della forma urbana delle città di impianto medievale. È autore di circa 50 pubblicazioni tra le quali un volume sul castello di Calvello, i saggi sul castello e il sito medievale scomparso di Monte Serico, l'architettura e l'urbanistica in età aragonese a Potenza, l'impianto urbano di Atella di fondazione angioina, l'icnografica e la metrologia dell'architettura federiciana.

Antonella Pellettieri è autrice di circa 50 saggi e ricerche sulla storia del territorio e del popolamento nelle regioni meridionali. È risultata, altresì, vincitrice del premio di saggistica storica "Arbereshe" nel 1995.

Luigina Tomay , archeologa, è funzionario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha concentrato la sua attività di ricerca sul mondo greco ed indigeno dell'Italia meridionale. Dal maggio del 2000 opera presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, dove, come responsabile della sede di Venosa, conduce attività di scavo mirate alla tutela ed alla valorizzazione del ricco patrimonio archeologico della regione.