Critica della ragion giuridica

Alejandro Nieto

A cura di: Fulvio Cortese

Critica della ragion giuridica

Tutte le scienze si trasformano e soltanto la Ragion Giuridica rimane immobile e immutata, distanziandosi sempre più dalla realtà. Questo libro intende avvicinarsi al fenomeno giuridico sulla base dell’esperienza e del sentire comune, lasciando da parte i detriti lasciati dalla sterile erudizione, il pragmatismo ingannevole e la falsa autorevolezza delle autorità che hanno smesso di essere tali.

Edizione a stampa

34,00

Pagine: 272

ISBN: 9788856848410

Edizione: 1a edizione 2012

Codice editore: 315.2.5

Disponibilità: Discreta

Cambia il mondo e cambiano le leggi, tutte le scienze si trasformano e soltanto la ragion giuridica rimane immobile e immutata, distanziandosi sempre più dalla realtà.
Questo libro intende avvicinarsi al fenomeno giuridico sulla base dell'esperienza e del sentire comune, mettendo da parte i "detriti" lasciati dalla sterile erudizione, la comoda inerzia intellettuale, il pragmatismo ingannevole e la falsa autorevolezza delle autorità che hanno smesso di essere tali.
Il testo prende avvio da una stimolante citazione medievale: "Tu cogitabis"; ma, in definitiva, non è ottimista, perché è consapevole della terribile verità formulata da Max Planck molti anni fa: "Un nuovo progresso della scienza non trionfa quando convince e illumina i suoi avversari, ma piuttosto quando essi muoiono e arriva una nuova generazione, con esso familiare".
Nella vecchia contrapposizione tra diritto "posto" e diritto "praticato", l'Autore prende posizione per quest'ultimo, analizzandone le diverse modalità espressive (quella giudiziale, quella dottrinale e quella sociale) e lasciando in secondo piano il "diritto delle gazzette ufficiali", anche se ciò significa negare frontalmente il monopolio statale, peraltro è già da tempo ampiamente in crisi, della produzione e del controllo delle norme giuridiche. Perché il diritto non consiste soltanto nelle regole, ma soprattutto negli atti in cui si risolve la sua esecuzione, applicazione e pratica.

Alejandro Nieto Garcìa (Valladolid, 1930) è professore emerito di Diritto amministrativo presso la Universidad Complutense de Madrid. Già professore ordinario di Diritto amministrativo in molte Università della Spagna, è stato anche direttore del Consejo Superior de Investigaciones Científicas, ed è stato insignito della laurea honoris causa dalla Universidad Carlos III de Madrid e dalla Universidad Nacional de Buenos Aires. È autore di innumerevoli pubblicazioni, tra cui una trentina di monografie nel campo del diritto pubblico, amministrativo e costituzionale; si segnalano le più recenti: El desgobierno de lo público , Ariel, Barcelona, 2008; El malestar de los jueces y el modelo judicial , Trotta, Madrid, 2010; Mendizábal. Apogeo y crisis del progresismo civil. Historia politica del las Cortes constituyentes de 1836-1837 , Ariel, Barcelona, 2011.



Introduzione: la ragion giuridica
(Avvertenza; Dalla politica legislativa alla ragion giuridica; Il diritto e i suoi referenti; Referenti reali del diritto; Ars iuris; Diritto; Necessità del diritto; La ragion giuridica; Funzioni; La ragion giuridica critica; La ragion giuridica "retta" e quella "sviata"; Un sistema "sviato" vs. gli sviamenti eccezionali di un sistema; Parabola della Segreteria di Stato; La situazione in Spagna: un'eredità opprimente)
Il diritto come strumento
(Il diritto come strumento; Valori strumentali ad altri valori superiori; Il relativismo assiologico; Oggettivazione dei valori: gli interessi; Dall'assiologia alla ragion politica; Ritorno dei valori nella Costituzione; Un sistema aperto di valori; Il diritto come strumento del potere politico; Il diritto come tecnica legittimante; Significato rituale del diritto; I due volti del diritto; Il giurista di fronte al relativismo assiologico: neutralità o compromesso; Il diritto insignificante)
Ambito: il giuridico e il non giuridico
(Elementi non strettamente giuridici del diritto; Religione; Morale; Matrice culturale del diritto; Ciò che non è normato e ciò che non è giuridico; Conclusione: In ius vocare)
Contenuto: diritto "posto" e diritto praticato
(Elementi di referenza; Statica e dinamica del diritto; Efficacia aleatoria delle norme giuridiche; Il diritto "praticato"; Due insiemi che si intersecano; Relitto legale; Dal diritto giurisprudenziale al diritto "posto"; In particolare: il diritto praticato dai soggetti privati; Struttura aperta, interattiva e reticolare del diritto; Una rete instabile; Un sistema permeabile)
Norme giuridiche
(Norma giuridica, legge giuridica e legge non giuridica; Contenuto: la norma come informazione; Strumentalità; Le leggi dal contenuto meramente simbolico; Plasticità; Verifica delle leggi; Fallacia della gerarchia normativa; Fallacia dei canoni ermeneutici; Fallacia del determinismo legalista: la norma come "offerta" o "direttiva"; L'ordinamento giuridico; L'ordinamento giuridico, fattore di debolezza e di diseguaglianza; L'ordinamento giuridico, schermo di frodi legali; L'ordinamento giuridico, generatore di conflitti formali; L'ultima perversione: l'ordinamento giuridico come negozio)
Il diritto sequestrato
(Un universo giuridico originariamente aperto; Il monopolio statale del diritto; Il diritto come ostaggio: lo Stato di diritto; Fallimento del sequestro; Domini iuris; I protagonisti: antagonisti o collaboratori?; Il monopolio del potere legislativo e l'indipendenza dei legislatori; Esecuzione delle leggi da parte dell'amministrazione: diritto amministrativo; Funzioni dell'amministrazione rispetto alla legge; Rispetto della legge; Implementazione della legge; Esecuzione della legge; Atti legislativi che si ingeriscono nell'azione amministrativa; Parabola del giardino)
Diritto giurisprudenziale
(Il diritto nelle mani dei giudici; Esecuzione della legge da parte dell'amministrazione e sua applicazione da parte dei giudici; Non è vero che la sola norma giuridica è in grado di risolvere i conflitti; Non è vero che esiste un'unica soluzione corretta; Il ruolo della legge nel processo di elaborazione della sentenza; Il metodo del giudice: le vie della sentenza; Gli atti validi come decisioni giuridicamente plausibili; Il diritto giurisprudenziale, diritto umano; Tecnicismo e professionalità; Indipendenza e responsabilità; Personalità del giudice; Autorità del giudice; Prudenza e apprezzamento; Parabola della stalla di Betlemme )
Altre forme non "poste" di diritto
(Diritto dottrinale o dei giuristi; I giuristi come tecnici professionisti del diritto; Servus legum, faber legum, conditor iuris; Ruolo e importanza dei giuristi: spiritus legum; I giuristi e il popolo; La gelosia del legislatore; Parzialità e imparzialità dei giuristi; Il diritto "normale"; Inosservanza tollerata; Inosservanza e resistenza)
Il diritto volatile
(Un'evoluzione oscillante; Diritto rigido, diritto flessibile, diritto liquido, diritto evaporato; Perdita del carattere generale e astratto delle leggi; Fatta la legge, fatto l'inganno; L'ordinamento giuridico come metafora; Dissoluzione strutturale e funzionale delle norme: i principi generali; Oltre la legalità: ragionevolezza, razionalità e non arbitrarietà; Disumanizzazione; Autoregolazione; Perdita della sicurezza giuridica; Zone franche; L'ultima via d'uscita; Breve appunto sulla globalizzazione; Rigida compartimentazione del diritto "praticato"; Sopravvivenza dei giuristi)
Conclusione
Fulvio Cortese, Postfazione,
Paolo Sommaggio, Postilla - La Ragione giuridica tra diritto legislativo e diritto giurisprudenziale.

Contributi: Paolo Sommaggio

Collana: Diritto

Argomenti: Filosofia del diritto - Diritto, giustizia

Livello: Studi, ricerche

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