Se è vero che non esistono regole ferree per assicurarsi l’interesse dei lettori, esistono però degli accorgimenti che è bene far propri. E’ necessario a tal fine mettersi sempre nei panni del lettore e considerare che ciascuno di noi è quotidianamente sommerso da un diluvio di messaggi che reclamano la nostra attenzione. Ad essi presteremo, per necessità e il più delle volte, un ascolto distratto.
Ecco quindi l’importanza di un buon titolo, che deve essere breve, sintetico ma esplicativo. Il titolo deve colpire il possibile lettore con assoluta immediatezza. Non deve risultare criptico: deve catturare l’attenzione e insieme essere chiaro. Se risultasse ermetico e richiedesse sforzi di approfondimento per essere decifrato, allora molto più probabilmente il lettore frettoloso lo ignorerebbe!
Un ulteriore contributo alla chiarezza può venire dal sottotitolo. Il suo impiego contribuirà a circoscrivere l’argomento, dando la giusta cornice al titolo e al volume.
A questo punto, dopo titolo e sottotitolo, l’attenzione si conquista con un buon testo di presentazione (in gergo la quarta di copertina). Ciò vale sia che il nostro lettore stia esaminando il volume all’interno di un’affollata libreria sia attraverso lo schermo di un pc o di un tablet, dove a semplice portata di un clic sono disponibili le più varie distrazioni! Il testo di presentazione deve essere quindi redatto non per un lettore assorto nella tranquillità e nella concentrazione di un comodo studio, ma per un lettore (qualunque esso sia, anche un ricercatore o uno studioso) che si avvicinerà con un’attenzione molto frettolosa. E quindi valgono queste regole:
1. fate in modo che il vostro testo non sia più lungo di 2.300 caratteri (spazi inclusi)
2. esplicitate sin dalle prime righe chi è il vostro lettore (così che immediatamente egli si possa identificare nel vostro testo);
3. chiarite la rilevanza del tema che avete scelto di approfondire (perché possa valutarne l’interesse);
4. segnalate l’originalità della prospettiva (o dei metodi) che illustrerete nel testo;
5. ma soprattutto utilizzate sempre periodi brevi, spezzate i pararagrafi perché non risultino troppo lunghi e utilizzate tutti gli ausilii (come elenchi puntati, sottolineature e usi del grassetto) per facilitare la lettura veloce del vostro testo.
Infine: ai lettori piace conoscere chi è l’autore di quanto hanno in mano. Vogliono sapere se ha i titoli per scrivere di quell’argomento e quindi se sarà o meno remunerativo impegnare tempo e attenzione in quella lettura. Anche qui, però, non esagerate! Sono indicazioni che debbono restare nell’ambito delle tre o quattro righe di testo. Questo è lo spazio sufficiente ad un lettore per un giudizio. Di più sarebbe controproducente: una dimostrazione di ego che potrebbe suscitare sospetti, se non irritazione. Potrete, d’altronde, riportare note biografiche più particolareggiate e bibliografie personali più ricche in una pagina speciale all’interno del testo.