Una briglia all'emozione

Maria Elvira De Caroli

Una briglia all'emozione

Creatività e psicoanalisi

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 208

ISBN: 9788820469306

Edizione: 2a ristampa 2010, 3a edizione 2002

Codice editore: 1222.92

Disponibilità: Esaurito

Un fil-rouge attraversa il pensare psicoanalitico, dalle classiche posizioni originarie fino alle attuali: è la creatività, cui i vari orientamenti teorici hanno attribuito valenze, finalità e significati consonanti con le specifiche Weltanshauung di riferimento.

Attraverso l'analisi di tale evoluzione è possibile comprendere la direzione ed il senso del progredire psicoanalitico, nonché la rilevanza euristica che tale modellistica assume anche in altri campi.

In questo percorso vanno "allentandosi" le briglie che ancoravano la creatività all'emozione, sfumano le declinazioni di tipo psicopatologiico, si delineano ampi spazi di articolazione tra lo psichico ed il sociale.

Maria Elvira De Caroli insegna Psicologia Dinamica presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Catania. I suoi interessi scientifici riguardano la creatività, le problematiche adolescenziali, le dinamiche educative e la psicologia della letteratura. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Moving Towards a Critical Method Concerning the Psychology of Literature, Milano 1988; La creatività come risorsa e l'istituzione scolastica, Catania 1990; L'esperienza scolastica come violenza, Arezzo 1992; La rappresentazione sociale della violenza sessuale tra i liceali siciliani, Torino 1994.


Premessa
La complessità della tematica
La necessità di una articolazione nell'ambito psicoanalitico
1. L'interpretazione freudiana
Sigmund Freud: creatività o nevrosi?
Karl Abraham: il "primato" del mito
Ernest Jones: la biografia, innanzitutto
Jean Starobinski: "l'occhio vivente"
Otto Rank: la vittoria sul "trauma della nascita"
Georg Groddeck: la "signoria" dell'Es
Edmund Bergler: la creatività artistica come "alibi" difensivo
Marie Bonaparte: la "patografia" come strumento di base
Paul Ricoeur: l'opera d'arte come lavoro di "senso"
Lionel Trilling. Declino dell'equazione: inconscio = creatività artistica
2. L'ipotesi junghiana
Carl Gustav Jung: la "numinosità" degli archetipi
Charles Baudouin: la funzione "adattiva" dell'atto creativo
Gaston Bachelard: la poetica della rêverie
Erich Neumann: l'attività creativa come tensione degli opposti
Aldo Carotenuto: creatività e sofferenza psicologica
James Hillman: l'istinto creativo
3. II contributo di Adler: l'attività come risultato della facoltà creatrice
Il sentimento di inferiorità
La compensazione come energia creatrice
Il senso della vita come "capolavoro" di ogni essere umano
4. II modello kleiniano
Melanie Klein: la "posizione depressiva" come fonte di creatività
Marion Milner: la formazione dei simboli
Jacques Maritain: l'intuizione creativa
Hanna Segal: il controllo dell'angoscia
Ioan Rivière e Adrian Stokes: la paura del "mondo interno" e l'importanza della fonna
Janine Chasseguet-Smirgel: la "riparazione" del soggetto
R. Money-Kyrle: la creatività come conservazione e riparazione del seno
5. L'apporto dell'Ego-Psychology
Ernst Kris: l'lo e il controllo sul processo primario
L.S. Kubie: i processi preconsci
E. Erikson: la generatività
6. L'attenzione centrata sul linguaggio
Charles Mauron: la "psicocritica"
Franco Fornari: la "coinoanalisi"
Jaques Lacan: il linguaggio come condizione dell'inconscio
JuliaKristeva: la"semanalisi"
7. Le tendenze culturaliste
Erich Fromm: la "produttività"
Karen Horney: i "tratti nevrotici" come limite alla creatività
8. Tra soggettivo e oggettivo: Donald W. Winnicott e il fenomeno transizionale

9. Arieti e il processo terziario: la creatività come "sintesi magica"
I presupposti del processo creativo: l'immaginazione e la cognizione amorfa
La cognizione primitiva
La cognizione concettuale
Il prodotto creativo
I fattori sociali creativogenici
10. Re-flectere. Pensieri s-piegati e piegati

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