Un architetto, una sociologa, un pedagogista e uno psicologo s'accorgono di avere una passione comune: applicare le conoscenze accumulate con lo studio e l'esperienza in istituzioni di cura, per il benessere degli utenti.
Ne Il sistema della cura , Farè esplora il rapporto tra abitare e condizioni sociali. La casa è più di un'abitazione, perché è il luogo in cui abita il corpo, costruendo attorno a sé le condizioni dell'agio. L'ospedale è invece un nonluogo che riceve individui che sono costretti a soggiornarvi.
Marsicano, in Riflessioni psicologiche sull'architettura delle istituzioni , al gusto, alla tecnologia, all'estetica, al sociale, aggiunge il comportamento come indicatore dei materiali e delle forme dello spazio e del tempo in ospedale.
Se l'uomo non muore perché si ammala, ma si ammala perché è mortale , la malattia è parte della vita. La riflessione psicologica relativa all'architettura dell'ospedale diventa il fuoco sulla scansione dello spazio-tempo che struttura dall'esterno quello spazio-tempo che ogni individuo è.
Mustacchi ne I luoghi edificanti lavora sulle profonde analogie insite nell' educare e nell' edificare . Pedagogia e architettura hanno in comune il lavoro su elementi naturali che modificano, allo scopo di evitare i pericoli proposti dalla vita quotidiana. Lo sforzo pedagogico si svolge in spazi che sono direttamente parte del progetto pedagogico medesimo e non sono pertanto scindibili dai progetti di formazione. L'educazione negativa, l'Attivismo Pedagogico e la connessione tra sviluppo senso-motorio e ambiente mostrano il nesso tra le due discipline.
Tedeschi in Riflessioni sull'abitare con agio nelle istituzioni afferma che siamo abitati dai luoghi che abitiamo. Il compito dell'architetto diventa pertanto armonizzare le dimensioni interne con quelle del mondo e ciò viene descritto nel Progetto di Umanizzazione dell'Ospedale.
Le elaborazioni hanno condotto a scegliere i materiali (legno, ferro), le finiture di superfici, colori, decorazioni parietali (quadri e trompe l'oeil ) nelle diverse aree dell'ospedale.
Sergio Marsicano , psicoanalista, è docente di Psicologia presso il DUSS e il DUEP dell'Università di Milano e la Scuola regionale per operatori sociali. Coordina il Progetto di Umanizzazione presso il Dipartimento di Oncologia Medica dell'Azienda ospedaliera San Carlo Borromeo di Milano. È autore di saggi e testi didattici, tra cui: Comunicazione e disagio sociale (1987), Verso Itaca (1991), I nuovi pazienti della psicoanalisi (1995), Elementi di psicopedagogia (1998), La fabbrica dei sogni (2000).