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L'Italia al bivio

A cura di: Franco Amatori, Pietro Modiano, Edoardo Reviglio

L'Italia al bivio

Classi dirigenti alla prova del cambiamento 1992-2022

Il volume traccia un bilancio di trent’anni di Europa, sottolineando, con rammarico, come per l’Italia si sia trattata di un’altra “occasione mancata”. Quando lo Stato imprenditore si è ritirato lasciando un’importante eredità (le imprese pubbliche), “gli eredi” delle privatizzazioni non si sono rivelati all’altezza del compito: ne è uscita compromessa la capacità di crescita del Paese, si sono aggravati gli squilibri territoriali e sociali, è andato colpevolmente disperso un solido patrimonio industriale e di competenze.

Edizione a stampa

29,00

Pagine: 292

ISBN: 9788835159872

Edizione: 1a edizione 2024

Codice editore: 1802.26

Disponibilità: Buona

Pagine: 292

ISBN: 9788835164333

Edizione:1a edizione 2024

Codice editore: 1802.26

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Pagine: 292

ISBN: 9788835164500

Edizione:1a edizione 2024

Codice editore: 1802.26

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: ePub con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

"Capitalismo 'ben temperato' voleva dire pensare al lungo periodo e non al breve. Sono meno di dieci anni che negli ambienti accademici si è cominciato a riflettere sugli squilibri che questo ha comportato, sulle necessità quindi di uno "Stato riequilibratore", fino ad arrivare agli ultimi tempi, in cui sono tornati in auge gli interventi pubblici di politica industriale. Fino a dieci anni fa era impossibile parlarne. La vera domanda è: pensiamo al futuro o solo al presente?"
"Rispetto ai cambiamenti a livello globale, la mia preoccupazione maggiore per l'Italia è che noi non abbiamo attirato e non stiamo attirando nessuno dei grandi protagonisti dell'economia contemporanea.
È una mia convinzione profonda che questo sia un danno enorme per la nostra economia presente e futura. Non una fabbrica di batterie, non una di automobili elettriche, non una grande fabbrica di chips. Il giorno in cui l'Italia sarà capace di attrarre uno di questi grandi investimenti, usciremo dal purgatorio. Le occasioni le abbiamo avute, ma non siamo riusciti perché non abbiamo alle spalle un sistema." (dall'intervista a Romano Prodi)

Dall'inchiesta di Mani pulite alla firma del Trattato di Maastricht, dall'adesione dei sindacati alla politica dei redditi, che ha salvato il Paese da un'inflazione devastante, alle privatizzazioni: le classi dirigenti italiane - politiche ed economiche - si sono trovate a gestire una fase critica di profondo cambiamento.
Quando lo Stato imprenditore si ritira lasciando un'importante eredità (le imprese pubbliche), "gli eredi" delle privatizzazioni non si rivelano all'altezza del compito: ne è uscita compromessa la capacità di crescita del Paese, si sono aggravati gli squilibri territoriali e sociali; il fragile equilibrio finanziario (con l'onere dell'indebitamento pubblico) e il disarticolato sistema delle imprese hanno retto malamente all'urto della globalizzazione; in alcuni casi è andato colpevolmente disperso un solido patrimonio industriale e di competenze.
Solo alcuni esponenti di quella classe dirigente sembravano comprendere come l'Italia, quale Paese fondatore della Comunità europea, non potesse mancare all'appuntamento con l'Europa: si trattava di una scelta di civiltà.
Ma l'euro era solo un punto di partenza per costruire un'Italia veramente europea.
Il bilancio di questi trent'anni è, nelle ricostruzioni degli studiosi come nei ricordi dei protagonisti, sostanzialmente negativo. In questo senso si può dire, con rammarico, che si è trattato di un'altra "occasione mancata" per il Paese.
Il volume è l'esito di 12 incontri che si sono svolti presso la Casa della Cultura di Milano nel 2023. I testi qui raccolti sono firmati da relatori e discussant, studiosi e protagonisti del periodo, ai quali si è aggiunta la voce di Romano Prodi in un'intervista conclusiva.
L'obiettivo era discutere i nodi problematici più significativi della storia italiana degli ultimi trent'anni, iniziando dall' "indimenticabile" 1992.

Franco Amatori è professore senior di Storia economica all'Università Bocconi. Ha diretto, con M. D'Alberti, L'impresa italiana (2 voll., Istituto della Enciclopedia Italiana, 2020). È membro del Direttivo della Casa della Cultura di Milano.

Pietro Modiano
, economista, è stato a lungo ai vertici del sistema bancario italiano. È membro del Direttivo della Casa della Cultura di Milano.

Edoardo Reviglio
, già capo economista presso la Cassa depositi e prestiti, è presidente dell'International University College di Torino e docente presso la Luiss Guido Carli di Roma.

Franco Amatori, Pietro Modiano, Edoardo Reviglio, Presentazione
Gli ostacoli sulla via della convergenza
Mario Perugini, Le riforme che non ci hanno salvato. Alle origini del declino italiano
Roberto Artoni,
Il nodo del debito pubblico
1992. Politica ed economia all'appuntamento con l'Europa
Pietro Modiano, Una classe dirigente inadeguata di fronte alla crisi
Giuliano Amato,
La calda estate del 1992
Le privatizzazioni. Obiettivi e risultati
Franco Amatori, La mancanza di un disegno
Ruggero Ranieri,
La siderurgia italiana dopo il 1993: declino, resilienza e frammentazione
Marco Onado,
Le banche e i nuovi protagonisti della finanza
Edoardo Reviglio,
Le grandi imprese industriali
Franco Bernabè,
L'impresa pubblica fra interventismo e "ritirata" dello Stato
La svolta nelle relazioni industriali
Stefano Musso, Le conseguenze dell'accordo Ciampi-Trentin
Sergio Cofferati,
Il sindacato: responsabilità e concertazione
La crisi dei vecchi equilibri e l'emergere di nuovi protagonisti
Marco Doria, C'era una volta... La grande impresa privata
Andrea Colli,
L'araba fenice: il ritorno dell'impresa a partecipazione statale in Italia e in Europa
Innocenzo Cipolletta,
Vecchie e nuove imprese pubbliche
Franco Amatori, Ilaria Sangalli,
Oltre il "quarto capitalismo"
Aldo Fumagalli Romario,
Il "quinto capitalismo"
Una nottata che non vuole passare: il divario Nord/Sud
Leandra D'Antone, Notte (solo) al Sud? Quale medicina per l'Italia e per l'Europa
Gianfranco Viesti, Il Mezzogiorno nell'economia europea del XXI secolo
Renato Quaglia,
Quartieri spagnoli di Napoli e la rigenerazione urbana
Un Paese inadeguato alla sfida globale
Pierluigi Ciocca, Ricchi per sempre?
Laura Pennacchi,
Le occasioni perse della Sinistra
Tirando le fila
Franco Amatori, Pietro Modiano e Edoardo Reviglio intervistano Romano Prodi
Bibliografia
Indice dei nomi.

Contributi: Giuliano Amato, Roberto Artoni, Franco Bernabè, Pierluigi Ciocca, Innocenzo Cipolletta, Sergio Cofferati, Andrea Colli, Leandra D'Antone, Marco Doria, Aldo Fumagalli Romario, Stefano Musso, Marco Onado, Laura Pennacchi, Mario Perugini, Renato Quaglia, Ruggero Ranieri, Ilaria Sangalli, Gianfranco Viesti

Collana: Tracce. I nuovi passaggi della contemporaneità

Argomenti: Economia industriale - Economia del lavoro - Economia degli intermediari finanziari - Politica economica e finanziaria - Storia economica - Storia dell'impresa - Politica, società italiana

Livello: Saggi, scenari, interventi

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